Al cuore del Vangelo. Don Mattia Ferrari racconta la sua esperienza a bordo della nave Mare Jonio
Don Mattia Ferrari racconta la sua esperienza a bordo della nave Mare Jonio per salvare migranti che solcano le acque del Mediterraneo. «ho visto persone con la morte negli occhi resuscitare».
«Ero io il cappellano di bordo, eppure sono stato evangelizzato dalla testimonianza di chi ha rischiato tutto per mettersi accanto, come fratelli e sorelle, agli ultimi del mondo». Don Mattia Ferrari, 27 anni compiuti il 27 novembre, è viceparroco a Nonantola, diocesi di Modena. Nella primavera del 2019 è salito sulla Mare Jonio come cappellano della piattaforma “Mediterranea Saving Humans”, nata nel 2018 mettendo insieme realtà molto diverse tra loro accumunate da un’unica missione: mettere al centro la comune umanità e la fraternità universale.
Don Mattia, assieme al giornalista di Avvenire Nello Scavo, ha raccontato la sua esperienza nel libro Pescatori di uomini, pubblicato da Garzanti. «Sono enormemente grato a Dio, alla Chiesa e ai miei compagni di viaggio per questa esperienza e per la testimonianza di Vangelo di chi si è esposto a critiche, calunnie e denunce per farsi presente con chi rischia di morire in mare o nei campi libici per colpa dell’ingiustizia». Compagni di viaggio che arrivano da strade diverse ma che vanno nella stessa direzione: «Come diceva una ragazza dentro Mediterranea, ci siamo accorti che quello che sentivamo nel cuore è la stessa cosa: nel farci fratelli e sorelle degli ultimi del mondo ci siamo riscoperti fratelli e sorelle anche tra di noi».
Don Ferrari non dimentica le violazioni dei diritti umani di cui è stato testimone: «Il 2 maggio 2019, dopo una segnalazione di due imbarcazioni con migranti in pericolo, abbiamo sentito sul canale radio delle comunicazioni internazionali l’agenzia europea per il controllo delle frontiere Frontex coordinarsi con la cosiddetta Guardia costiera libica, composta da milizie che catturano i migranti e li riportano nei lager, come denunciano da quotidiani coraggiosi come Avvenire. È grave che i mezzi di Frontex, finanziati dai soldi di noi europei, stessero indicando ai miliziani come muoversi per arrivare a catturare questi migranti prima che potessimo arrivare noi a salvarli. Si tratta di gravi violazioni dei diritti umani denunciati dal papa e dal card. Hollerich, presidente dei vescovi europei». Ma ci sono anche momenti di grazia: «È un dono poter assistere a un salvataggio. Vedi queste persone, che avevano già la morte negli occhi, resuscitare, e resuscitare proprio perché ci sono persone che hanno deciso di mettere in gioco la loro stessa vita per poterli salvare. Dopo ogni salvataggio si crea nella nave una piccola comunità che rappresenta il mondo come lo sogna Dio: tante persone diverse da Paesi diversi, dai retaggi culturali diversi, dalla fede diversa ma uniti nella stessa civiltà dell’amore, fratelli e sorelle che si prendono cura gli uni degli altri. Il Vangelo è la luce che ci permette di leggere in profondità tutte queste vicende: tutta Mediterranea è mossa dalla stessa compassione viscerale che è il centro del Vangelo».
L’intervista integrale a don Mattia Ferrari è disponibile sulla pagina Facebook di Caritas Padova.