Al Centro Altinate San Gaetano arte in mostra per la Pace

Non solo l’aggressione russa all’Ucraina e il riacuirsi dello scontro tra israeliani e palestinesi: decine di conflitti in questo momento in tutto il mondo ci ricordano ogni giorno che anche nel terzo millennio l’essere umano si ostina a fare violenza, uccidere e scannare il proprio simile.

Al Centro Altinate San Gaetano arte in mostra per la Pace

Assieme alla guerra c’è però anche chi vi si oppone, con il pensiero e spesso con il proprio corpo, cercando di diffondere un’idea di fratellanza universale. Per questo fa bene all’anima, in mezzo a tante notizie brutali, concedersi esperienze come la visita ad Anime e volti della pace - opere grafiche da Goya a Banksy, aperta presso il Centro Culturale Altinate - San Gaetano fino al 12 novembre.

La mostra ad ingresso gratuito, curata da Alfonso Pluchinotta e realizzata con il supporto organizzativo di Medici in Strada e la partecipazione del gruppo padovano di Emergency Ong (oltre che con il patrocinio dell’Assessorato alla pace del Comune di Padova), comprende oltre 70 tra stampe e opere grafiche, per lo più di grande formato e originali, messe insieme con l’obiettivo di trasmettere messaggi culturali costruttivi sulla violenza e le sue conseguenze, stimolando un sentimento di empatia e di solidarietà in opposizione all’indifferenza, ai pregiudizi e all’intolleranza.

Il percorso, come suggerisce il titolo, parte dai celebri Disastri della Guerra di Goya e comprende le opere di alcuni tra i maggiori artisti contemporanei. Salvador Dalí rappresenta crudamente la sofferenza del popolo ebraico durante l'Olocausto raffigurando, dietro un filo spinato, figure vacillanti e senza volto, a significare la disumanizzazione e la perdita di dignità, mentre Pablo Picasso è presente con gli studi preparatori di Guernica, l’opera d’arte contro la guerra forse più famosa della storia, nonché uno dei dipinti più influenti del XX secolo. Del maestro spagnolo ci sono anche le riproduzioni della Cappella della Guerra e della Pace a Villauris, dove le oscure e minacciose figure simboleggianti la violenza sono contrapposte a una scena di serenità familiare all'ombra di un albero colmo di frutti.

Particolarmente toccanti i disegni della tedesca Käthe Kollwitz, che perse un figlio nella prima guerra mondiale e un nipote nella seconda, e che riesce come nessun altra a dare voce al dolore delle donne: madri, figlie, sorelle e spose di chi va al fronte o uccise e violentate a loro volta. In Georges Rouault una figura accecata è quasi fortunata rispetto a chi è costretto a vedere l’orrore, mentre Lèo Haas ci porta nei campi di sterminio nazisti, nei quali fu internato e le cui atrocità riuscì a documentare con numerosi disegni.

Ci sono poi le opere tra gli altri di Georg Grosz, Peter Klasen, Renato Guttuso, Moebius e Antoni Tapies, ma oltre a tanta violenza c’è anche speranza. La Mano Aperta di Le Corbusier, schizzo per un monumento realizzato nel 1952 a Chandigarh in India, simboleggia l’abbattimento delle barriere e dei muri, a cominciare da quelli mentali, mentre i Soldiers of Peace dello street artist Banksy tracciano provocatoriamente da loro stessi un simbolo della pace su un muro.

Completano il quadro i manifesti delle campagne di Amnesty International contro la tortura e per libertà di pensiero (disegnate tra gli altri da Alain Carrier, Jean-Michel Folon e Nicolas Guilbert) e quelli delle organizzazioni studentesche e sindacali, oltre a videoproiezioni sulle opere in mostra o su testi a carattere educativo, sempre nel segno della pace e del rifiuto della guerra. Sono inoltre previsti alcuni eventi collaterali come “tableaux vivants”, recital, incontri di valore formativo, tutti organizzati nei locali del Centro Culturale Altinate San Gaetano.

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Fonte: Comunicato stampa