Afghanistan, Save the children: grave rischio di peggioramento della malnutrizione dei bambini
Il mondo sta affrontando la più grande crisi alimentare del 21° secolo e l'Afghanistan, già prima dell'avanzata dei talebani, era il secondo paese per numero di persone colpite. Ora la situazione potrebbe peggiorare a causa della sospensione degli aiuti
La grave crisi alimentare che coinvolge i bambini afgani in un paese colpito dalla siccità rischia di peggiorare gravemente a causa della sospensione degli aiuti, mettendo a rischio migliaia di vite. Questo l'allarme lanciato da Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Il mondo sta affrontando la più grande crisi alimentare del 21° secolo e l'Afghanistan, già prima dell'avanzata dei talebani, era il secondo paese a livello globale per numero di persone colpite dall'emergenza fame e malnutrizione. Secondo le stime, entro quest'anno la metà dei bambini al di sotto dei 5 anni nel Paese è a rischio di malnutrizione acuta e avrà bisogno di trattamenti specifici per poter sopravvivere. A giugno è stato dichiarato ufficialmente lo stato di siccità in l'Afghanistan, per la seconda volta in quattro anni in un paese già sprofondato nella fame e nella povertà. Un rapporto di giugno del WFP (UN) segnalava 14 milioni di persone in Afghanistan - oltre un terzo della popolazione - colpite dalla fame e una carenza di fondi per fornire assistenza adeguata. Tra loro si contavano circa due milioni di bambini dipendenti dagli aiuti alimentari.
Inoltre, il Covid-19, le restrizioni della circolazione, l'impossibilità di lavorare e l'aumento dei prezzi del cibo hanno portato la crisi alimentare nelle aree urbane a livelli senza precedenti. Dall'inizio di giugno più di 80.000 bambini in Afghanistan sono fuggiti dalle loro case a causa dell'escalation delle violenze.
"Abbiamo un dovere nei confronti del popolo afghano e del lavoro umanitario che deve continuare. I bambini hanno un disperato bisogno di accesso ai servizi essenziali, compreso il supporto nutrizionale per poter sopravvivere- ha dichiarato Hassan Noor, Direttore Regionale di Save the Children in l'Asia- Anche prima della recente escalation del conflitto, la situazione per i bambini in Afghanistan era disastrosa. Dobbiamo impegnarci tutti a rispondere ai bisogni ancora maggiori della popolazione, inclusi quelli dei bambini afghani sfollati all'interno del Paese o rifugiati all'esterno in condizioni di vulnerabilità. La comunità internazionale ha l'obbligo assoluto di garantire la loro protezione, i loro diritti e la loro sopravvivenza".
Una combinazione letale di Covid-19, conflitti e impatto della crisi climatica ha portato i livelli di fame e malnutrizione nel mondo a un livello mai raggiunto prima, con circa 5,7 milioni di bambini sotto i cinque anni sull'orlo della fame.
Save the Children è un'organizzazione indipendente, imparziale e politicamente neutrale che opera in Afghanistan dal 1976 con interventi salvavita per i bambini e le loro famiglie in tutto il Paese che ha ora dovuto sospendere temporaneamente. L'Organizzazione ha fornito servizi sanitari, di accesso all'educazione e protezione dell'infanzia, di nutrizione e sussistenza, raggiungendo oltre 1,6 milioni di afghani nel 2020.
Save the Children punta a riprendere le attività relative a salute, educazione e protezione dei bambini non appena sarà possibile farlo in sicurezza. (DIRE)