Afghanistan: Save the Children, ieri morti di fame 8 fratellini tra i 18 mesi e gli 8 anni, rimasti orfani di entrambi i genitori
“Otto fratellini tra i 18 mesi e gli 8 anni, rimasti orfani di entrambi i genitori, sono morti di fame in Afghanistan”. La notizia è arrivata a Save the Children da Kabul, racconta Daniela Fatarella, direttrice generale per l’Italia di Save the Children.
“Vivevano di stenti da giorni, senza cibo né acqua, troppo piccoli per poter chiedere aiuto, troppo piccoli per sopravvivere da soli – denuncia l’organizzazione -. E purtroppo non è un caso isolato. In Afghanistan più di 5 milioni di bambine e bambini sono a un passo dalla carestia e con l’arrivo dell’inverno la situazione non può che peggiorare. I prezzi di grano, riso e olio sono più che raddoppiati. Intere famiglie per riuscire a comprare il poco cibo a disposizione devono vendere tutto ciò che possiedono. I bambini sono spesso costretti a lavorare e una volta tornati a casa trovano pochissimo da mangiare”.
“È tutto troppo costoso, non possiamo più comprare farina e olio. Riusciamo a mangiare solo una volta al giorno, a cena. A volte non abbiamo nemmeno quella e andiamo a dormire a digiuno. I bambini piangono perché hanno fame”, ha raccontato Zarghuna, una mamma di 6 figli, a Save the Children.
Gli operatori dell’organizzazione sul campo stanno fornendo servizi sanitari e nutrizionali salvavita a bambini e mamme incinte e in allattamento che soffrono di malnutrizione acuta e grave.
“Sembra che per i bambini afghani non ci sia fine al dolore. Dopo decenni di guerre e sofferenze, ora affrontano la peggiore crisi alimentare del Paese. Ogni giorno vediamo bambini piccoli nelle nostre cliniche con gravi livelli di malnutrizione perché non mangiano altro se non briciole di pane. Ma quando arriverà l’inverno vedremo bambini più affamati che mai”, spiega Chris Nyamandi, direttore regionale di Save the Children in Afghanistan.
“Di fronte a queste notizie non possiamo che correre contro il tempo per accelerare al massimo il nostro intervento in Afghanistan. Ma per raggiungere più bambini possibile e strapparli al più presto dalla morsa della fame abbiamo bisogno anche dell’aiuto di tutti”, afferma Fatarella.