A cento anni dalla nascita, la casa della carità "Don Nervo"
A Solagna nel centenario della nascita di monsignor Giovanni Nervo, la comunità parrocchiale con tutta l'unità pastorale Medio Brenta organizza due eventi a lui dedicati, uno sabato 17 alle 20.30 e uno domenica 18 alle 10.
Un concerto e l'intitolazione di una casa sono i due eventi che la comunità parrocchiale di Solagna organizza per il centenario della nascita di mons. Giovanni Nervo, originario proprio della parrocchia che è parte dell'unità pastorale Medio Brenta. I due appuntamenti – sabato 17 alle 20.30 una serata concerto con il coro Convivium di Arsiè diretto dal maestro Ronny Strappazzon e i testi autobiografici letti da Beppe Ruffato; domenica 18 alle 10 la celebrazione della messa e l'intitolazione della casa annessa alla canonica – danno il via a una serie di iniziative che verranno organizzate per celebrare e ricordare il fondatore della Caritas.
«Abbiamo pensato – spiega don Massimo Valente, il parroco moderatore dell'unità pastorale – che la casa della parrocchia dove abitava don Bruno Bello, cappellano di Solagna negli anni Quaranta, potesse essere utilizzata come casa della comunità. Qui c'è la mensa solidale, avviata da poco, e altre attività, come gli incontri dell'iniziazione cristiana. Non aveva un nome e visto che quest'anno ricorre il centenario della nascita di don Nervo e qui a Solagna non gli è ancora stato dedicato nulla, abbiamo pensato a questa casa».
L'intento del consiglio pastorale è di creare più occasioni per far conoscere la figura di don Nervo soprattutto fra i giovani. Nato profugo a Vittadone, vicino Lodi, con la fine della Grande guerra tornò a Solagna dove ha vissuto i primi anni della sua infanzia. L'intitolazione della casa è anche un'occasione per far vedere alla comunità lo spazio rimesso a nuovo.
«Abbiamo scelto la prima domenica di Quaresima – precisa il consiglio pastorale di Solagna – perché è dedicata alla carità, parola chiave nell'agire di don Nervo. Volevamo riportare la sua figura in mezzo alla gente. Anche per questo abbiamo scelto di chiamare la casa “Don Giovanni Nervo” e non monsignore: ci sembrava che fosse più vicino alle persone. Il centenario ci ha dato la possibilità di riscoprire la sua figura, la sua grandezza. La sua vicenda si sposa bene con la storia della comunità e la sua vita è fonte ispiratrice di carità».
Alla serata e poi alla celebrazione della domenica saranno presenti anche don Luca Facco, direttore Caritas diocesana, e la Fondazione Zancan