5 per mille, circa 14 milioni i contribuenti: “Ampi spazi di crescita”
Studio di Banca Etica: due terzi dei contribuenti ancora non usano questo strumento. Organizzazioni beneficiarie più che raddoppiate tra 2006 e 2020, diminuisce l'importo medio erogato ma resta la forte concentrazione. Il 74% dei fondi a 5 regioni, crescono Marche, Basilicata e Campania (+7,2%)
Sono circa 14 milioni i contribuenti che hanno scelto di destinare il 5 per mille a un'organizzazione non profit, pari a circa un terzo del totale. Un dato incoraggiante, che mostra però anche “ampi spazi di crescita” di questo strumento che “non ha ancora coinvolto due terzi dei contribuenti”. Lo sottolinea la quarta edizione dello studio di Banca Etica, presentato oggi alle 16.30 con il webinar “Attiviamo Energie Positive”, a cui prendono parte Alessandro Messina (direttore generale di Banca Etica), Samanta Bernardini (coautrice della ricerca, Ufficio marketing di Banca Etica); Chiara Saraceno (sociologa), Alessandro Lombardi (Direttore Generale Terzo Settore e Responsabilità Sociale d'Impresa del Ministero del Lavoro)
“Alcune tendenze emerse negli scorsi anni restano valide anche per il 2020: - segnalano gli analisti - la progressiva diminuzione dei contributi a fondo perduto degli enti pubblici a fronte della crescita significativa delle donazioni private. In questo contesto il 5 per mille rappresenta una componente di crescente importanza: quasi il 10% delle donazioni complessive e lo 0,7% delle entrate complessive. E in un anno (il 2020) quello della pandemia dove le raccolte di autofinanziamento e di raccolta delle donazioni (ad eccezione di quelle in ambito sanitario) hanno avuto delle evidenti e naturali difficoltà, il 5 per mille ha accresciuto la sua importanza”.
Tetto dello Stato superato dalle scelte dei contribuenti
I fondi erogati dallo Stato saranno 518,5 milioni di euro per il 2021: si sfiora così il tetto fissato dal Governo che di 520 milioni per il 2020 che diventeranno 525 dal 2021, mentre – sottolineano gli osservatori – “le reti del terzo settore continuano a chiedere un ulteriore innalzamento del tetto che viene regolarmente superato dalle scelte dei contribuenti”. La crescita dell’importo infatti, segnala Banca Etica, rispetto al 2019 è del 2,6%: complessivamente tra 2006 (anno di introduzione del 5 per mille) e 2020 l'importo è cresciuto del 53,5%, mentre il numero di persone che ha scelto di devolvere il 5 per mille è cresciuto del 35,7%.
Per sostenere il terzo settore nel corso della pandemia Covid-19, il contributo del 5 per mille relativo all'anno fiscale 2019 è stato erogato nel corso del 2020, con un anno di anticipo rispetto al solito. Nel 2021 verrà erogato, invece, il contributo del 5 per mille relativo all'anno 2020.
Il 74% dei fondi a 5 regioni
Le regioni che raccolgono i contributi maggiori “sono quelle in cui storicamente si è sviluppato il non profit e in cui hanno sede le organizzazioni più grandi”: Lombardia (36,4%), Lazio (18,4%), Emilia Romagna (6,8%), Piemonte (6,4%) e Veneto (5,9%). Le altre 16 hanno raccolto il restante 26,1% e per 8 regioni la raccolta è inferiore all’1% del totale. Tra le regioni che registrano una crescita interessante tra 2019 e 2020, ci sono Marche (+9,9%), Basilicata (+7,4%) e Campania (+7,2%).
Poche organizzazioni raccolgono la gran parte dei contributi
La platea delle organizzazioni beneficiarie è più che raddoppiata (+131,2%) tra il 2006 e il 2020 passando da 29.840 enti beneficiari a 68.976. Tale aumento ha comportato una diminuzione dell'importo medio erogato alle organizzazioni tra il 2006 e il 2020: si passa da 11.325 (nel 2006) a 7.518 (nel 2020), con una riduzione del 33,6%. Ma lo studio evidenzia una forte concentrazione con poche organizzazioni che raccolgono la gran parte dei contributi, a fronte di una galassia polverizzata di piccole organizzazioni che riescono a raccogliere importi molto contenuti. Le prime sono in grado di mettere in campo sostanziosi investimenti nel marketing (spot, mailing, ecc.), le seconde si basano preferibilmente sul radicamento territoriale, le relazioni con gli stakeholders, la fidelizzazione dei simpatizzanti.
Nel 2020 i primi 10 destinatari del 5 per mille raccolgono più di 138,976 milioni di euro, pari al 26,7% di tutte le somme destinate agli enti destinatari. Se prendiamo in considerazione le prime 50 organizzazioni la somma supera i 218,732 milioni di euro. "Si tratta - spiegano gli analisti - di una tendenza fisiologica che potrebbe essere corretta con meccanismi per calmierare e redistribuire, in modo da limitare divaricazioni eccessive. Una soluzione potrebbe essere quella di prevedere - attraverso la modifica del regolamento per Dpcm - la devoluzione di una quota parte dei cosiddetti fondi inoptati (oltre 24 milioni di contribuenti, circa il 60% del totale) a questa finalità. I fondi inoptati sono quelli derivanti dai contribuenti che firmano semplicemente nel riquadro corrispondente senza indicare l’organizzazione prescelta: tali fondi viene oggi distribuito tra tutti gli iscritti in misura proporzionale alle scelte dirette ricevute dalle organizzazioni, finendo con il favorire ancora una volta le organizzazioni più grandi".
"Strumento da rafforzato"
“Dalla nostra ricerca emerge con forza l'importanza del 5 per 1000 per il sostegno e lo sviluppo del terzo settore. E’ uno strumento che va ulteriormente rafforzato e sviluppato, Negli ultimi anni sono stati introdotti importanti correttivi o miglioramenti alla misura, nella direzione della stabilizzazione, della trasparenza, dell’accountability. Si tratta di passi in avanti significativi. – sottolinea Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica. “Un punto di riflessione non può non essere quello dell'introduzione di una qualche forma di correttivo e di stimolo nella raccolta a favore delle organizzazioni medio-piccole: queste sono il vero scheletro della partecipazione sociale e civile del nostro paese. Anche se meno importanti dal punto di vista dell’importo, queste raccolte modeste hanno un valore cruciale dal punto di vista della creazione di capitale fiduciario, di coesione sociale, di partecipazione civile. Democratizzare la raccolta fondi verso il non profit attraverso il 5 per 1000, allora, può significare anche questo: ampliare, rafforzare, rendere più equilibrati la diffusione e lo sviluppo del terzo settore nel nostro paese”.