«Gaza torni a essere un’oasi, anche cristiana». Parla Gabriel Romanelli, parroco argentino di Gaza
Per eccellenza, il nome Terra Santa è attribuito al luogo dove Dio stesso si è incarnato, ha vissuto, è morto ed è risorto. Stando così le cose, Gaza è anche Terra Santa.
Sì, poiché secondo una tradizione costante, la Santa Famiglia, con Gesù Cristo tra le braccia della Vergine e di san Giuseppe, fuggì dalle grinfie di Erode verso l’Egitto, passarono per Gaza, prendendo la via Maris. E tornando dall’Egitto a Nazareth, riprese quella stessa strada. Nel corso della storia cristiana della Striscia di Gaza è sempre esistita una comunità di battezzati. A volte sono stati più numerosi, a volte meno. Molti santi martiri, confessori della fede, padri della Chiesa, monaci fondatori e altri...