Gmg 2023. Il primo annuncio del Papa: “Il Signore vi ha chiamati per nome”. Suor Barbara Danesi: «Fondamento di tutto quello che ci dirà»
Paginate di esperti sui giornali, task force governative, dettagliati progetti educativi. Poi arriva lui, papa Francesco, di fronte a oltre mezzo milione di giovani radunati per lui da tutto il mondo al Parque Eduardo VII al centro di Lisbona, e trova le parole giuste, rivolte non alla massa ma a ciascun ragazzo e ragazza lì presente.
“Non siete qui per caso. Il Signore vi ha chiamati per nome, non solo in questi giorni, ma dall’inizio dei vostri giorni”. Quel “Sentirsi amati”, di cui scriveva il gigante della spiritualità Henri Nouwen, che sta alla base della fede cristiana, è quel rapporto individuale che Dio vuole con ciascuno, così lontano dalle profilazioni su misura degli algoritmi di mercato dei social media. “Chiamati perché amati”. «Il Signore non punta il dito, ma allarga le braccia: ce lo mostra Gesù in croce. Lui non chiude la porta, ma invita a entrare; non tiene a distanza, ma accoglie. In questi giorni inoltriamo il suo messaggio d’amore: ‘Dio ti ama, Dio ti chiama”».
Suor Barbara Danesi, francescana elisabettina, qui a Lisbona con i giovani delle comunità francescane che viaggiano con le reliquie di sant’Antonio, confida sorprendentemente: «Da adulta, come messaggio di accoglienza da papa Francesco mi aspettavo di più, qualcosa legato alla realtà attuale, ai problemi che questi giovani stanno affrontando e all’entusiasmo con cui comunque da tutto il mondo si sono mossi per incontrare papa Francesco e attraverso di lui il Signore Gesù». Questa la primissima impressione: «Poi però, pensandoci bene, papa Francesco è stato un bravo pedagogo. Ha cominciato dai fondamentali. Ha ricordato ai giovani l’esperienza più grande che il cristiano deve assolutamente fare per poter dire dia vere incontrato il Signore: l’esperienza di sentirsi amato». Un Papa del Kerygma, del primo annuncio insomma: «Ha parlato come di fronte a dei giovani che non abbiano mai sentito davvero parlare di Gesù. E forse, in mezzo a loro, qualcuno c’era davvero. Ma anche noi, che crediamo di averlo incontrato, spesso ce lo dimentichiamo, trascinati dalle cose del mondo».
Il Papa dell’ABC della fede «ci ha ricordato che siamo chiamati per nome, che non siamo buttati nel mondo a caso, ma anche siamo dentro il grande progetto d’amore che Dio ha per ciascuno». Un Signore che ci conosce. Che ci conosce in modo profondo. Che ci conosce perché ci ama. «Papa Francesco – continua suor Barbara Danesi – ha dato fondamento a tutto quello che ci dirà nei prossimi giorni. In questo momento storico in cui siamo immersi in guerre, in conflitti, in fatiche relazionali molto forti, in problemi legati alla vita personale, alla morale sessuale, alle questioni legati all’essere maschi e femmine, alla disperazione di tanti giovani che si sentono soli e non si sentono amati, il Papa ha detto che c’è Dio Padre, Dio Padre ci ama e davvero questo è il nostro ABC dal quale ripartire».