Tik Tok, nuove misure contro bullismo e molestie online
Uno strumento per filtrare i commenti, un altro per suggerire a chi commenta di ripensare bene alle parole che si stanno per condividere: alla base di queste misure, la volontà di promuovere un modo “slow” di vivere il social cinese più diffuso tra i giovanissimi
Contrastare il bullismo e le molestie: dopo i recenti fatti di cronaca, il social cinese più diffuso tra i giovanissimi a breve metterà in campo due nuovi strumenti nel tentativo di arginare le violenze online. Il primo riguarda la possibilità, per i creatori di un contenuto, di selezionare e filtrare i commenti ricevuti, scegliendo quali mostrare.
L’operazione è fattibile sia personalmente sia automaticamente: se il filtro viene attivato non viene mostrato alcun commento sotto ai video, a meno che il creatore li approvi uno a uno. Il secondo, invece, si rivolge direttamente all’utente che sta per lasciare il commento. Prima della pubblicazione, infatti, si aprirà una finestra pop up: “Vuoi ripensarci, prima di pubblicarlo?”. Un consiglio a ponderare il contenuto, il tono e le parole utilizzate. L’obiettivo, spiega Tik Tok, è “garantire un ambiente positivo e stimolante, all’interno del quale le persone possano liberare la propria creatività e costruire una comunità”. Una battaglia, questa, che si affianca a quella contro la disinformazione condotta sempre da Tik Tok, che chiede ai suoi utenti – come fanno anche gli altri social – di segnalare i contenuti ritenuti falsi.
Selezionare e filtrare i commenti: una “facoltà”, questa prevista dal primo strumento, che ha già suscitato alcune critiche. Perché se da un lato dare la possibilità ai creatori di contenuti permette di prevenire comportamenti scorretti e abusi, alimenta anche il rischio che vengano diffuse informazioni false, considerata l’impossibilità di un contraddittorio. Tra chi potrebbe farne un uso improprio, per esempio, i brand: con la possibilità di non pubblicare i commenti negativi ricevuti – anche se cordiali – si potrebbe veicolare un messaggio totalmente fuorviante a proposito del gradimento di un prodotto. Quanto al secondo “tool”, oltre al suggerimento di pensare bene alla pubblicazione del commento, anche l’invito a ripassarsi le Tik Tok’s Community Guidelines.
A quel punto, le scelte per il commentatore saranno due: “Pubblica comunque” e “Modifica”. Per molti, un’arma blanda, spuntata: l’invito a ripensare il commento ritenuto offensivo rischia, per buona parte degli esperti del rapporto adolescenti-social, di cadere nel vuoto.
Alla base di queste – prime – misure a contrasto di violenze e bullismo, la volontà di promuove un modo “slow” di vivere il social, prendendosi il tempo necessario per valutare bene ciò che si desidera comunicare. Negli ultimi anni, anche Instagram e Twitter hanno sviluppato sistemi per chiedere agli utenti di valutare le parole, suggerendo al contrario risposte pacate. Come riporta TechCrunch, tra le più affermate testate nel settore dell’innovazione, “i social spesso esitano a condurre battaglie di questo tipo, sebbene sia dimostrata la loro grande abilità nell’influenzare le azioni degli utenti. Per esempio, da quando Twitter ha cominciato a suggerire di leggere l’articolo che si sta ritwittando prima di ritwittarlo, gli articoli vengono aperti il 40 per cento di volte in più. Talvolta, i social decidono anche di nascondere i commenti negativi, leggibili selezionando la voce ‘leggi i commenti nascosti’ di Instagram o ‘risposte nascoste’ di Twitter”.
Oltre ai due nuovi strumenti, Tik Tok ha annunciato la collaborazione con partner industriali per la redazione di una nuova policy, oltre che la partnership con il Cyberbullying Research Center per la ricerca e lo sviluppo di misure volte a prevenire i fenomeni del cyberbullismo e delle molestie online.