Sui sentieri del digitale. Un teologo cattolico consulente Onu per l’intelligenza artificiale

Paolo Benanti è stato scelto dal Segretario generale dell’Onu a far parte, unico italiano, con altri 38 esperti internazionali del Gruppo di lavoro consultivo

Sui sentieri del digitale. Un teologo cattolico consulente Onu per l’intelligenza artificiale

“Non bisogna partire da Dio e l’AI ma da l’uomo e l’AI. Tenere al centro l’umano e l’uomo è il primo passo da compiere” È il pensiero di Paolo Benanti che è stato scelto dal Segretario generale dell’Onu a far parte, unico italiano, con altri 38 esperti internazionali del Gruppo di lavoro consultivo sui rischi, le opportunità e la governance internazionale dell’intelligenza artificiale (AI).

Il teologo francescano è consigliere di papa Francesco che, come noto, ha deciso di dedicare la prossima Giornata mondiale della pace proprio al tema dell’intelligenza artificiale.  Le ragioni di questa scelta sono nel ruolo che sempre più l’AI sta avendo per la crescita o per la decrescita della qualità della vita, della pace, della giustizia.

In un momento in cui a spaesamento s’aggiunge spaesamento, ad angoscia si aggiunge angoscia, il messaggio è di affrontare una sfida così dirompente quale è quella dell’AI con un atteggiamento responsabile nel seguire la ricerca e a valutare i risultati che, nel bene e nel male, già sono evidenti in diverse attività dell’uomo.

Dice al riguardo padre Benanti in un’intervista apparsa su un quotidiano nazionale del 28 ottobre: “L’ AI usata al servizio della collettività, del bene comune – concetto fondamentale della Dottrina sociale della Chiesa – può diventare un amplificatore delle nostre azioni per la tutela dell’ambiente e del prossimo. Tutto questo adesso non è assicurato e al livello planetario la competizione geopolitica e continentale sembrano portare da un’altra parte ma l’iniziativa delle Nazioni Unite è un incoraggiamento: è possibile dialogare per una fraternità anche nelle tecnologie”.

Chissà se il percorso da poco aperto per un confronto internazionale su rischi e opportunità dell’AI potrà aiutare l’Onu a ritrovare sé stessa.

L’auspicio si fa particolarmente intenso in questo tempo di conflitti e ingiustizie  ed è sostenuto anche dalla teologo ricercatore scientifico che ha posto al centro della sua riflessione l’algoretica, “un sorta di guardrail etico che tiene la macchina all’interno di una strada e per quanto possibile evita alcuni eventi infausti” e tiene aperto il dialogo sul rapporto tra i valori numerici della macchina e i valori etici dell’uomo.

Quello di padre Benanti è un appello a porsi di fronte a questo tornante della storia con lucidità, senza lasciarsi sopraffare dalla complessità e con la voglia di conoscere e di capire per poi valutare.

In buona sostanza viene l’invito, anche da altri  esperti, a intraprendere a occhi aperti i sentieri che attraversano il mondo digitale.

Tra un mese, in preparazione alla Giornata mondiale della pace 2024, si troveranno nelle parole di papa Francesco i criteri fondamentali perché nella stagione dell’AI l’uomo continui a umanizzare il mondo e non a insanguinarlo e depredarlo.

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Fonte: Sir