Speranza: “Per la prima volta Ue finanzia piano salute con 625 milioni per il Mezzogiorno”
I fondi si vanno ad aggiungere a quelli del Pnrr. Tra le priorità, lotta alla povertà sanitaria, salute mentale, percorsi oncologici e salute di genere. Il ministro: “Entro il 2026 assistenza domiciliare al 10% degli over 65”
“Per la prima volta la Commissione Ue finanzia un Piano operativo nazionale sulla Salute, per il quale avremo 625 milioni dedicati al nostro Mezzogiorno che si vanno ad aggiungere ai fondi per la salute del PNRR. Puntiamo sul PN Equità nella Salute per contrastare la povertà sanitaria, nelle 7 Regioni del Sud che hanno maggiori difficoltà ad erogare le prestazioni di assistenza, soprattutto alle fasce più vulnerabili”. Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’audizione alla Camera, illustrando il Piano Nazionale rivolto alle Regioni meridionali, articolato su 4 priorità di intervento.
I PROVVEDIMENTI NEL DETTAGLIO
Povertà sanitaria
La prima è il contrasto della povertà sanitaria, per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari da parte delle persone in stato di povertà sanitaria, anche con l’erogazione gratuita di farmaci di fascia C e dispositivi medici extra-Lea. Le azioni previste in questo ambito sono il rafforzamento delle partnership istituzionali e con il terzo settore per l’identificazione e localizzazione del target di popolazione, l’emersione e la qualificazione dei bisogni di salute; il potenziamento della capacità dei servizi sanitari e socio-sanitari di rispondere ai bisogni di salute con accesso a bassa soglia, anche attraverso l’attivazione di Centri di prossimità contro la povertà santiaria (CPPS) e l’outreaching; la realizzazione di azioni di educazione sanitaria volte all’empowerment dei gruppi più vulnerabili, anche tramite l’attivazione di comunità (referenti di comunità, associazioni, mediatori culturali, ecc).
La salute mentale
Altra priorità, la salute mentale, che ha come finalità il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la presa in carico efficace dei pazienti con disagio psicologico o disturbo mentale, anche in collaborazione con il sistema integrato degli interventi e servizi sociali e con il terzo settore, volti al recupero dell’autonomia personale, sociale e lavorativa. In questo ambito le azioni previste sono: l’adozione di modelli di presa in carico efficaci per i programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riablitativi personalizzati (PTRP) centrati sui bisogni complessivi della persona, orientati alla recovery del paziente e al benessere psichico della comunità circostante; la formazione/informazione dei soggetti rilevanti per la presa in carico globale e partecipata delle persone con disturbi mentali; il sostengo ai DSM per l’adozione sistematica del PTRP , in co-progettazione e cogestione con la persona, i suoi familiari e gli enti del terzo settore.
Screening oncologici
Fra le priorità, anche la maggiore copertura degli screening oncologici, con l’obiettivo di potenziare la capacità di individuare e includere nei programmi di screening oncologico la popolazione target, migliorante l’efficacia e l’efficienza dei programmi. Tra le azioni previste: l’identificazione della popolazione target (non aderenti vulnerabili e soggetti invisibili); il miglioramento delle modalità di reclutamento nei programmi di screening della popolazione target; il potenziamento di alcuni servizi per lo screening (punti di screening e motorhome attrezzati); potenziamento dell’erogazione dello screening alla popolazione target, sia presso la rete riorganizzata dei punti di screening sul territorio, sia mediante i motorhome.
Salute di genere
Tra le quattro priorità, infine, la Salute di Genere, con il rafforzamento della rete dei consultori familiari, il loro potenziamento strutturale funzionale e la loro messa in rete con gli altri servizi sanitari e socio-assistenziali del territorio, per l’identificazione e l’attuale di percorsi integrati di assistenza attenti alle differenze di genere.
Pnrr, Speranza: “Dm 71 entro 30 giugno per nuova assistenza territorio”
“Il Dm 71, da adottare entro il 30 giugno, definisce un nuovo modello organizzativo per l’assistenza primaria, promuove un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione e un passo concreto per il superamento delle disuguaglianze”, ha dichiarato Speranza in Commissione Affari sociali, nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
“Per la prima volta- ha proseguito Speranza- si definiscono le strutture della rete dei servizi territoriali, i principali servizi, gli standard in rapporto alla popolazione, i parametri professionali, gli obiettivi strategici e la governance”. Il Dm 71, secondo il ministro, è quindi “la premessa e il punto di partenza della riforma dell’assistenza territoriale”, ha concluso.
Speranza: “Entro 2026 assistenza domiciliare a 10% over 65”
“L’obiettivo è entro il 2026 portare l’assistenza domiciliare al 10% per gli over 65”, ha proseguito il ministro. “È prevista una casa di comunità hub ogni 40-50mila abitanti con assistenza medica e infermieristica- ha aggiunto- e gli studi dei medici di medicina generale che saranno spoke delle case di comunità”. Speranza ha quindi fatto sapere che ci sarà “un infermiere di famiglia ogni 2/3mila abitanti da impiegare nei diversi setting assistenziali in cui l’assistenza territoriale si articola” e che sulla telemedicina si investirà “1 miliardo di euro”. (DIRE)
Dire - www.dire.it