Siria, Osservatorio siriano per i diritti: quasi 495mila uccisioni documentate
Sono 494.438 le persone che hanno perso la vita nel conflitto a partire dal 15 marzo del 2011, e di cui l'organismo con sede a Londra è riuscito a raccogliere prove "verificate". Picco di violenze tra il 2012 e il 2015
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) ha aggiornato il bilancio delle vittime del conflitto in Siria: sono 494.438 le persone che hanno perso la vita nel conflitto a partire dal 15 marzo del 2011, e di cui l'organismo con sede a Londra è riuscito a raccogliere prove "verificate".
Un lavoro di catalogazione avvenuto negli ultimi sei mesi, che ha permesso di aggiungere al bilancio precedente altre 105.015 vittime documentate. Secondo il Sohr si tratta in particolare di: "31.227 civili, tra cui 214 bambini di età inferiore ai 18 anni, uccisi sotto tortura nelle carceri del regime"; "9.944 civili, inclusi 2.321 bambini sotto i 18 anni e 1.139 donne sopra i 18 anni, uccisi dall'esercito del governo di Damasco"; "932 civili, tra cui 213 bambini sotto i 18 anni e 110 donne sopra i 18 anni, uccisi da fazioni ribelli e gruppi jihadisti"; "25mila combattenti appartenenti a fazioni ribelli e islamiste"; "955 disertori dell'esercito del governo di Damasco, morti sotto tortura nelle carceri siriane"; "22.597 soldati dell'esercito di Damasco"; "14.360 miliziani siriani alleati del governo di Damasco".
"Di conseguenza- scrive ancora l'organizzazione sul proprio sito web- il numero di vittime documentate dall'Osservatorio siriano per i diritti umani in tutta la Siria dall'inizio della rivoluzione siriana - quindi dal 15 marzo 2011 al 30 maggio 2021 - balza a 494.438 persone totali". La maggior parte delle morti secondo i ricercatori si è registrata "tra la fine del 2012 e la fine del 2015". (DIRE)