Siria, Amnesty: violenze e ricatti, ecco cosa attende chi ritorna

A riferire la notizia in un rapporto è Amnesty international, che riferisce di aver documentato in totale 66 casi di "terribili violazioni dei diritti umani inferte dai servizi di sicurezza", tra cui "13 bambini". "Nessuna zona della Siria può essere considerata sicura"

Siria, Amnesty: violenze e ricatti, ecco cosa attende chi ritorna

Accusati di "tradimento" per aver lasciato la Siria, una volta tornati in patria almeno 24 ex rifugiati hanno subito violenze sessuali, torture e detenzione illegale da parte delle forze di sicurezza che rispondono al presidente Bashar Al-Assad. A riferire la notizia in un rapporto è Amnesty international, che riferisce di aver documentato in totale 66 casi di "terribili violazioni dei diritti umani inferte dai servizi di sicurezza", tra cui "13 bambini"
Secondo l'organizzazione, "cinque di loro sono morti in carcere e altri 17 risultano scomparsi".

Amnesty in una nota avverte: "Mentre alcuni stati tra i quali Danimarca, Svezia e Turchia stanno riducendo le protezioni e facendo pressioni sui rifugiati siriani perché tornino a casa, le testimonianze contenute nel rapporto di Amnesty international dimostrano che nessuna zona della Siria può essere considerata sicura. Gli ex rifugiati, definiti da chi li interrogava 'traditori' e 'terroristi', hanno riferito di essere stati presi di mira proprio per la loro decisione di lasciare la Siria".

L'ong riporta il caso di Karim - un nome di fantasia - che ha riferito di essere stato arrestato quattro giorni dopo il suo rientro dal Libano nel suo villaggio situato nella provincia di Homs. È rimasto in detenzione per sei mesi e mezzo: "Uno (di quelli che m'interrogavano, ndr) mi ha accusato di essere tornato per rovinare il paese e completare quello che avevo iniziato prima di partire. Ero un terrorista perché venivo dal mio villaggio (schierato con l'opposizione, ndr). Dopo che mi hanno rilasciato, per cinque mesi non ho potuto incontrare nessuna delle persone che venivano a farmi visita: avevo incubi e allucinazioni, parlavo nel sonno, mi svegliavo urlando e piangendo. Le torture hanno lesionato i nervi della mia mano destra e alcuni dischi della schiena".

Amnesty international ha documentato anche 14 casi di violenza sessuale, sette dei quali di stupro, ai danni di cinque donne, un minorenne e una bambina di cinque anni. Questi episodi, riferisce ancora Amnesty, "sono avvenuti ai valichi di frontiera o durante gli interrogatori". Alcuni nuclei familiari rifugiati all'estero hanno raccontato ad Amnesty di aver deciso di far rientrare prima le mogli e poi i mariti, pensando che le prime avrebbero avuto meno probabilità di essere arrestate, anche perché in Siria le donne non sono obbligate a prestare il servizio militare. Invece, Amnesty international ha documentato l'arresto arbitrario e illegale di 13 donne, alcune delle quali sono state interrogate sui loro parenti maschi. Insieme a loro sono stati arrestati 10 minorenni di età compresa tra tre settimane e 16 anni, cinque dei quali sono stati sottoposti a tortura.

L'organizzazione riferisce inoltre di aver registrato 27 casi in cui gli ex rifugiati tornati in patria sono stati arrestati a scopo di estorsione. "Le famiglie- si legge nel report- hanno dovuto pagare somme equivalenti a un minimo di 1.000 euro e un massimo di 22mila euro".

Nella nota, Marie Forestier, ricercatrice di Amnesty international sui diritti dei migranti e dei rifugiati, conclude con un appello: "Chiediamo alle autorità siriane di garantire protezione ai rifugiati che ritornano nel paese, di porre fine alle violazioni dei diritti umani nei loro confronti e di proteggere i diritti umani di tutti i siriani. Gli stati che ospitano rifugiati siriano devono continuare a fornire loro riparo e proteggerli dalle atrocità del governo di Damasco". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)