Senza fissa dimora, approvata alla Camera la proposta di legge sull’assistenza sanitaria
Previsto 1 milione di euro per gli anni 2025 e 2026 per assicurare il diritto al medico di famiglia per le persone senza dimora. Cittadinanzattiva: “Ci auguriamo una rapida e altrettanto unanime approvazione al Senato”
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È stata approvata ieri sera alla Camera la proposta di legge A.C. 433 “Disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora”, della quale il primo firmatario è l'onorevole Furfaro. Si tratterà, una volta approvata anche in Senato, di una sperimentazione che metterà a disposizione delle Città metropolitane un fondo di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per assicurare il diritto al medico di famiglia per le persone senza dimora. “La proposta di legge approvata ieri sera è un passo in avanti importante verso il sistema universalistico in cui crediamo e su cui si fonda il nostro Servizio sanitario nazionale e ci rende particolarmente orgogliosi perché recepisce la richiesta di garantire l’assistenza sanitaria di base ai più fragili e agli invisibili, svincolandola dalla residenza anagrafica e dalla regolarità di soggiorno” commenta in una nota Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva, aggiungendo che questa “è la dimostrazione che il concetto di inclusione è praticabile attraverso politiche pubbliche che nella concretezza rendano esigibili i diritti, a cominciare da quello alla salute, unico diritto a essere indicato come ‘fondamentale’ dalla nostra Costituzione”.
Secondo i dati 2022 dell'Istat sono 96.197 le persone senza tetto e senza fissa dimora iscritte in anagrafe. La maggioranza è composta da uomini e il 38% è rappresentato da cittadini stranieri, provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Le persone senza tetto e senza fissa dimora censite sono residenti in 2.198 comuni italiani, ma si concentrano per il 50% in 6 comuni: Roma con il 23% delle iscrizioni anagrafiche, Milano (9%), Napoli (7%), Torino (4,6%), Genova (3%) e Foggia (3,7%). “Grazie a questa norma appena approvata alla Camera, si punta a garantire un diritto e la dignità a migliaia di persone che, proprio in conseguenza delle precarie condizioni di vita, hanno spesso importanti problemi di salute fisica o mentale. Ora – conclude Moccia – ci auguriamo una rapida e altrettanto unanime approvazione al Senato".