Scuola, garante infanzia: sì alle riaperture diversificate
L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano sintetizza il parere inviato al Comitato di esperti istituito dal ministero dell'Istruzione per formulare osservazioni e proposte in occasione dell'emergenza coronavirus
"Oggi l'Italia ha davanti a se' una grande sfida: trasformare l'emergenza in un'opportunita' di miglioramento per la scuola. Per far cio' occorre un piano di interventi di medio e lungo periodo che renda pienamente effettivo il diritto all'istruzione in ogni parte del Paese". Cosi' l'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano sintetizza il parere inviato al Comitato di esperti istituito dal ministero dell'Istruzione per formulare osservazioni e proposte in occasione dell'emergenza coronavirus.
"È importante dare ai ragazzi certezze- spiega- tanto sull'inizio dell'anno scolastico, quanto sulle modalita' di effettuazione degli esami di stato nella scuola secondaria di primo e secondo grado".
Per l'avvio dell'anno scolastico l'Autorita' garante propone "la definizione di un percorso a tappe che, da un lato, adotti soluzioni innovative e, dall'altro, assicuri il diritto all'apprendimento in presenza cosi' da garantire la continuita' di relazione tra gruppo classe e docenti".
"È auspicabile- si legge nel parere inviato al ministero- che la ripresa delle attivita' didattiche avvenga sulla base di criteri e modalita' definiti a livello centrale, secondo modelli organizzativi diversificati, anche in base al grado della scuola, e adattabili alle diverse esigenze presenti nel Paese. Una cornice unitaria nazionale, che ciascuna realta' possa poi applicare in autonomia al proprio territorio".
L'Autorita' garante formula anche dei suggerimenti su: linee guida per le aperture, protocolli nazionali di sicurezza sanitaria e misure di igiene e corsi di formazione per il personale. Si potrebbe considerare, secondo l'Agia, di partire sin da maggio con esperienze pilota nei territori dove sono stati registrati pochi contagi rispetto alla popolazione, per poi avviare, non oltre settembre, la ripresa delle attivita' didattiche qualora il quadro epidemiologico lo consenta.
"La didattica a distanza- dice Filomena Albano- non puo' sostituire quella in presenza e potrebbe creare disparita' nell'accesso all'istruzione. In ogni caso vanno valorizzate le buone esperienze di questo periodo e bisogna fare in modo che, con opportuni investimenti, tutti gli studenti abbiano pari possibilita' di accedervi".
A inizio settembre o anche prima della riapertura, spiega ancora l'Autorita' garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza, andrebbero, poi, offerti corsi di recupero, per chi fosse rimasto indietro durante il periodo di chiusura delle scuole. Inoltre il tempo a disposizione e la prolungata assenza degli studenti dalle aule potrebbe essere occasione per effettuare lavori di messa in sicurezza e di adeguamento degli istituti alle esigenze di bambini e ragazzi con disabilita'.
Sui temi del riavvio dell'anno scolastico e della didattica a distanza la Garante ha ascoltato la Consulta delle ragazze e dei ragazzi, gruppo di giovani tra i 15 e i 17 anni che viene periodicamente interpellato dall'Autorita'. Il loro parere e' stato inviato in allegato al Comitato di esperti del ministero dell'Istruzione, dando cosi' seguito a una delle indicazioni del Comitato Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che ha sollecitato all'Italia la partecipazione dei minorenni nelle decisioni che li riguardano. I ragazzi che hanno manifestato il bisogno di certezze si sono espressi pure sull'esame di maturita', che vorrebbero si tenesse in presenza, attraverso un colloquio, in modo che siano accertate le competenze, perche' la prova a distanza potrebbe non essere in grado di offrire le stesse opportunita' a tutti.
Hanno chiesto poi indicazioni certe sulle modalita' di svolgimento anche attraverso la diffusione di un 'vademecum dello studente': una sorta di manuale che contenga informazioni sull'attribuzione del voto e sulle modalita' di svolgimento dell'esame.