San Benedetto Patrono d’Europa. Da Norcia il messaggio ai sindaci del Mediterraneo
Oggi, a Norcia, tra le macerie della basilica di San Benedetto, una delle icone del sisma del 2016, viene accesa, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Fiaccola benedettina "Pro Pace et Europa Una". Un messaggio di pace e di unità che arriva a breve distanza dall'attacco russo all'Ucraina. Il Sir ha posto alcune domande al Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno
È stato presentato il 18 febbraio scorso, a Roma, presso la sede del Parlamento Europeo in Italia, il programma delle Celebrazioni Benedettine 2022, promosso dalle comunità civili e religiose delle tre città benedettine di Norcia, Subiaco e Cassino. Primo atto dei festeggiamenti, il 23 febbraio, in Vaticano, con la benedizione da parte di Papa Francesco della Fiaccola “Pro Pace et Europa Una”. Oggi, 25 febbraio, la Fiaccola viene accesa, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’interno del cantiere di ricostruzione della basilica di San Benedetto, una delle icone del sisma che, nell’estate-autunno del 2016, ha devastato ampie zone del Centro Italia. Da Norcia la Fiaccola raggiungerà nei primi giorni di marzo Madrid e Santiago de Compostela. La visita del Presidente Mattarella, la prima dopo la sua rielezione, è un segno tangibile per ribadire sostegno e vicinanza alle popolazioni terremotate e per riaffermare come l’obiettivo della ricostruzione debba essere condiviso da tutte le istituzioni. Il Sir ha posto alcune domande al Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno.
Sindaco, oggi l’accensione della Fiaccola tra le macerie della basilica di san Benedetto, alla presenza del Presidente Mattarella. Qual è il significato di questo gesto?
Quando Benedetto da Norcia si spostò a Subiaco per iniziare il suo percorso di ricerca interiore e di lì a Montecassino, scrisse una Regola che nei secoli seguenti avrebbe avuto un peso e un ruolo importante nell’edificazione dell’Europa. Il Santo di Norcia la scrisse durante un periodo buio, quando l’Impero Romano stava decadendo. Oggi, in qualche modo, anche noi viviamo in un periodo pieno di tensioni e conflitti. Penso all’attacco russo all’Ucraina. L’accensione della Lampada “Pro Pace et Europa Una” all’interno delle macerie della basilica di san Benedetto, a Norcia, dove finalmente è in opera il cantiere della ricostruzione dopo il sisma del 2016, vuole essere un grande messaggio di unità, di pace, di speranza e di ricostruzione europea che, quest’anno, porteremo in Spagna. È, come recita il Messaggio di pace della Fiaccola 2022, un modo per riprendere il cammino di tanti grandi uomini che ci hanno preceduto, “nel solco della fede, della tradizione, della devozione o della semplice ricerca di sé”. Tutto questo desideriamo vivere e comunicare.
Poco fa accennava all’attacco russo all’Ucraina: oggi accendete la Fiaccola della Pace mentre si combatte nel cuore dell’Europa…
In nome di san Benedetto di Norcia, patrono principale d’Europa, chiediamo la fine di ogni operazione militare in Ucraina. Ciò che stiamo vedendo è di una gravità inaudita. Oggi da Norcia si alza un grande appello alla pace e all’unità tra i popoli.
In questi anni la Fiaccola ha raggiunto quasi tutte le capitali europee, coinvolgendone le autorità politiche e religiose…
San Giovanni Paolo II diede a questa fiaccola il titolo di “Pro Pace et Europa Una”. Sulla base di questo lascito donatoci dal grande Pontefice continuiamo a sentire forte questa responsabilità. Dalle nostre tre città benedettine continueremo a testimoniare il messaggio di pace di san Benedetto in tutta Europa e in tutti i Continenti.
Il Messaggio di pace della Fiaccola 2022 auspica che “l’Europa guardi al suo Santo Patrono” e che “la luce che lo ha ispirato possa illuminare tutti i cittadini europei, promuovere l’accoglienza, abbattere le distanze, rafforzare i legami di fratellanza ed educare alla costruzione della pace”. Come mettere in pratica questo lascito?
San Benedetto, nella Regola, ci insegna l’accoglienza. L’Europa non si costruisce con i muri. Per tenere insieme i popoli europei non bastano più motivazioni politiche ed economiche. Gli Europei devono potersi riconoscere su basi valoriali profonde, su radici solide che hanno valicato i secoli. L’opera di san Benedetto ha spinto i popoli europei verso questa direzione. Dobbiamo, per questo, essere accoglienti. La diversità è un grande valore se vista attraverso l’integrazione, l’inclusione, il rispetto delle identità, delle tradizioni e delle leggi. Non dimentichiamo le sofferenze degli emigranti italiani quando furono costretti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, a emigrare per cercare fortuna e un futuro altrove. Laddove accolti hanno potuto ricostruire le loro vite e contribuire alla crescita del Paese di accoglienza.
Oggi a Firenze si apre l’incontro dei sindaci delle più importanti città del Mediterraneo. Da una ‘piccola’ città come Norcia è partito il grande messaggio benedettino. La pace può partire dalle città?
Eventi come la Fiaccola e come questo Incontro di Firenze, possono rappresentare dei semi piantati nel percorso di riconciliazione europea e una fonte di ispirazione per la politica e la diplomazia per evitare nuove guerre e promuovere un mondo più giusto e sicuro. Non abbiamo dimenticato le nefandezze degli ultimi due conflitti mondiali e vogliamo che non si ripetano più. Lo dobbiamo alle nuove generazioni anche esse chiamate a mettersi in cammino per la rinascita del nostro Vecchio Continente.
Quale volto avrà la basilica di san Benedetto, una volta ricostruita? E quale messaggio vuole lanciare?
Ricostruiremo una basilica dal volto antico e con un’anima nuova. Il grande lavoro che si sta compiendo è quella di ricollocare ogni singola pietra al posto dove era prima del terremoto. Vedremo la basilica così come era ma dentro avrà una struttura importante e sicura. Ricostruire la basilica è dare un messaggio di rinascita e resilienza a tutta Europa e a tutte le nostre terre del Centro Italia segnate dal sisma.