Padova. Prima dose di vaccino per Andrea Crisanti

«Nessuna corsia preferenziale - spiega Daniele Donato, il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Padova - solo abbiamo deciso di iniziare i vaccini andando a privilegiare i reparti covid e selezionando il personale sanitario in ordine di età: dai più vecchi ai più giovani»

Padova. Prima dose di vaccino per Andrea Crisanti

Avrebbe forse preferito una cerimonia più sobria il direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia dell’Università di Padova ma data l'importanza del momento ha accettato comunque di prestare il suo volto per la campagna vaccinale dell'Azienda Ospedaliera di Padova e spiegare l'importanza della vaccinazione.

«Non sono mai stato contrario ai vaccini - spiega Crisanti - ma ho soltanto sollevato un problema di trasparenza che è stato risolto con la pubblicazione e la condivisione dei dati con la comunità scientifica. Quindi è il momento di testimoniare la consapevolezza che siamo difronte a un momento di svolta, abbiamo a disposizione diversi tipi di vaccino sicuri».

Prima della somministrazione Crisanti spiega come funzionano i vaccini a Rna come quelli di Pfizer e Moderna, precisando che i due differiscono solo per il fatto che il secondo ha uno stabilizzatore che gli permette di non aver bisogno della catena dell'ultra freddo. Ma arriveranno anche vaccini con all'interno un vettore virale come quello di AstraZeneca e infine i vaccini basati sulla proteina del virus come la vaccinazione difterica.

«Tutti i vaccini - sottolinea Crisanti - non hanno al loro interno il virus attivo quindi non sono pericolosi. Certo potrebbero manifestarsi, dopo la somministrazione, un po' di dolore locale o febbre oppure altri sintomi ma nulla di grave. Io per esempio sono allergico ma sono qui a farmi il vaccino. Quindi stiamo tranquilli. E' un momento importante e speriamo ci sia la massima adesione al vaccino perchè solo così bloccheremo la trasmissione del virus».

L'Azienda ospedaliera di Padova ha effettuato già 50 vaccinazioni il 27 dicembre e altrettanti il 31 dicembre. Seguiranno poi 500 dosi il 2 gennaio e si prevede che ogni settimana siano circa 1200 le dosi che l'azienda somministrerà fino a completare le 8 mila sanitari da vaccinare di cui mille a rischio contagio perchè lavorano nei reparti covid.

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