Nel IV trimestre +54mila occupati, ma calo senza precedenti per il 2020 (-456mila)
Per il secondo trimestre consecutivo prosegue, a ritmi meno sostenuti, la crescita occupazionale (+0,2% rispetto al terzo trimestre 2020). MA nel complesso nel 2020 il mercato del lavoro, per effetto del Covid, mostra un calo dell'occupazione senza precedenti (-2,0%). Il rapporto Istat sul mercato del lavoro nel IV^ trimestre 2020
Nel quarto trimestre 2020, l'input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) risulta in calo rispetto sia al trimestre precedente (-1,5%) sia allo stesso trimestre del 2019 (-7,5%). Lo rileva l'Istat nel rapporto sul mercato del lavoro nel IV^ trimestre 2020.Il numero degli occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, è pari a 22 milioni 889 mila persone; per il secondo trimestre consecutivo prosegue, a ritmi meno sostenuti, la crescita occupazionale (+54 mila, +0,2% rispetto al terzo trimestre 2020), dopo il calo nei primi due trimestri dell'anno. L'aumento riguarda i dipendenti permanenti (+89 mila, +0,6%) e gli indipendenti (+7 mila, +0,1%) mentre il numero dei dipendenti a termine continua a diminuire (-41 mila, -1,6%).
Tasso dell’occupazione sale al 58,2% (+0,3) quello di disoccupazione scende al 9,2%
Sempre nel IV^ trimestre, il tasso di occupazione si porta al 58,2%, in aumento di 0,3 punti rispetto al trimestre precedente, per effetto di un calo nel Nord (-0,1 punti) più che compensato dalla crescita nel Centro (+0,7 punti) e nel Mezzogiorno (+0,5 punti). Il tasso di disoccupazione, dopo la crescita del terzo trimestre, torna a diminuire portandosi al 9,2% (-0,5 punti rispetto al terzo trimestre 2020) e il tasso di inattivita' sale al 35,8% (+0,1 punti). Lo rileva l'Istat nel rapporto sul mercato del lavoro nel IV^ trimestre 2020.
Nel IV trimestre -414 mila occupati su anno
Nel quarto trimestre 2020, il numero di occupati è inferiore dell'1,8% a quello dello stesso trimestre del 2019 (-414 mila occupati in un anno) e il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni scende al 58,4% (-0,8 punti. Tale dinamica è ancora largamente influenzata dell'impatto dell'emergenza sanitaria sul sistema economico. Il calo dell'occupazione continua a coinvolgere soprattutto i dipendenti a termine (-383 mila, -12,3%) e, in misura minore, gli indipendenti (-129 mila, -2,4%); aumentano invece i dipendenti a tempo indeterminato. La diminuzione, pur interessando anche gli occupati a tempo pieno, è particolarmente marcata per i lavoratori a tempo parziale (-0,7% e -6,2%, rispettivamente), tra i quali l'incidenza del part time involontario sale al 65,2% (+1,3 punti).
Nel 2020 -456mila occupati, calo senza precedenti
Nel 2020 il mercato del lavoro, per effetto della pandemia, mostra un calo dell'occupazione senza precedenti (-456 mila, -2,0%), che segue la crescita ininterrotta dei precedenti sei anni - seppur rallentata a partire dal 2017. Contestualmente, si registra una forte diminuzione della disoccupazione (-271 mila, -10,5%) e un intenso aumento degli inattivi di 15-64 anni (+567 mila, +4,3%). Il tasso di occupazione, che nel 2018 e 2019 ha raggiunto il massimo storico, scende al 58,1% (-1,0 punti percentuali rispetto al 2019) e torna ai livelli del 2017; in calo anche il tasso di disoccupazione che si porta al 9,2% (-0,8 punti in un anno), mentre quello di inattività sale al 35,9% (+1,6 punti). Il calo dell'occupazione coinvolge soprattutto i dipendenti a termine (-391 mila, -12,8%) e, in minor misura, gli indipendenti (-154 mila, -2,9%); il lavoro dipendente a tempo indeterminato mostra invece una crescita (+89 mila, +0,6%). La diminuzione investe il lavoro a tempo pieno (-251 mila, -1,3%) e, soprattutto, il part time (-205 mila, -4,6%); la quota di part time involontario, inoltre, sale al 64,6% (+0,4 punti) dell'occupazione a tempo parziale (la quota calcolata sul totale degli occupati scende all'11,9%, -0,3 punti, per effetto del più forte calo dei lavoratori part time).
Nel 2020 salgono gli inattivi +567mila, cresce lo scoraggiamento
Dopo sei anni di calo, nel 2020 il numero di inattivi aumenta di 567 mila (+4,3% in un anno). La crescita interessa sia le forze di lavoro potenziali (+217 mila, +7,4%) sia quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare (+350 mila, +3,4%). Tra i motivi della mancata ricerca di lavoro, dopo cinque anni di calo, torna a crescere lo scoraggiamento (+2,1%) e aumentano i motivi di studio, il pensionamento ma soprattutto gli altri motivi (+35,6%), che nella maggior parte dei casi sono legati alla pandemia
Nel 2020 calo maggiore di occupazione tra le donne
In media annuale si ampliano i divari di genere. Il calo dell'occupazione è stato maggiore tra le donne: -249 mila occupate (-2,5% rispetto a -1,5% tra gli uomini) e -1,1 punti nel tasso di occupazione (-0,8 punti tra gli uomini). Tra le donne la disoccupazione è scesa di più, -140 mila disoccupate (-11,4% contro -9,7% degli uomini) e -0,9 punti nel tasso (-0,7 punti per la componente maschile), e il tasso di inattività è maggiormente aumentato (+1,8 punti in confronto a +1,4 punti tra i maschi), nonostante il numero di inattivi sia aumentato di più tra gli uomini (+5,4% contro 3,7%). 2020. (RS/DIRE)