Naufragio. Astalli: "Morti 41 migranti, attivare operazioni di ricerca e soccorso"
"Profondo dolore": il Centro Astalli, sulla base dei racconti della Libia ascoltati da Unhcr e Oim chiede al Governo italiano che chi si trova in transito in Libia venga immediatamente evacuato
Il Centro Astalli "apprende con profondo dolore delle 41 vittime accertate nel naufragio avvenuto sabato 20 febbraio nel Mediterraneo centrale". Fra i dispersi secondo le testimonianze raccolte da Unhcr e Oim ci sono 3 bambini e 4 donne, tra cui la mamma di un neonato portato in salvo a Lampedusa. Questi morti in mare si aggiungono ai 160 di cui si ha notizia dall'inizio del 2021. "Chiediamo a istituzioni nazionali e sovranazionali di attivare operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale: ci si impegni a salvare chi rischia di morire in mare e si conduca in un porto sicuro. Non soccorrere i naufraghi e rimandare i migranti in Libia è contrario alle convenzioni internazionali in vigore in tutti i paesi UE oltre che ai basilari principi di umana solidarietà. - si legge in una nota - Il Centro Astalli, sulla base dei racconti della Libia ascoltati dai migranti accolti e accompagnati, chiede al Governo italiano che chi si trova in transito in Libia venga immediatamente evacuato. Si tratta infatti di uomini e donne che subiscono sistematicamente detenzioni illegittime, violazioni e torture di cui portano segni indelebili. Scappano da un paese in guerra che usa abitualmente la detenzione illegale e la tortura come strumento di coercizione, per questo hanno diritto alla protezione dell'Europa".