Migranti, naufragio a Lampedusa. “Urgente un programma Ue di salvataggio”
Sette i morti, in salvo 46 persone: in corso le ricerche di eventuali dispersi. La barca su cui viaggiano circa 60 persone si è ribaltata poco prima che intervenissero i soccorsi. Il sindaco Martello chiede incontro al premier Draghi. Arci: "Ancora morti"
Al momento 46 migranti sono stati tratti in salvo e 7 cadaveri recuperati in mare e trasportati al Molo Falavoro, dopo l'ennesimo naufragio di migranti a circa 6 miglia a Nord di Lampedusa. I migranti salvati, spiega il sindaco Totò Martello, sono stati accompagnati sull'isola e sottoposti a visite mediche, prima di essere trasferiti al Centro di accoglienza.
Come ricostruito dalla Guardia Costiera “alle prime ore del mattino di oggi, 30 giugno, è giunta una segnalazione con telefono Gsm da parte di un migrante presente a bordo di un barchino in difficoltà. Sul mezzo, a circa 7 miglia da Lampedusa in zona Sar Italiana, veniva segnalata la presenza di circa 60 persone. Subito prima dell’inizio delle fasi del soccorso, l’unità si è capovolta, verosimilmente a causa dello spostamento improvviso dei migranti, dovuto all’elevato numero di persone a bordo e alle ridotte dimensioni del mezzo, di appena 8 metri”. “Sul posto – si legge - sono intervenute due motovedette della Guardia Costiera di Lampedusa: la CP 309 e la CP 312 con team sanitario del Cisom che ha proceduto a rianimare 5 persone ed a stabilizzare una donna in gravidanza”.
Al momento, "sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo sono in corso le ricerche di eventuali dispersi con l’impiego di motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e di Frontex. Partecipano alle ricerche un Atr42 della Guardia Costiera decollato dalla base aerea di Catania e un elicottero Frontex".
"Questa ennesima tragedia nel Mediterraneo è straziante - sottolinea il primo cittadino Martello -, cos'altro deve accadere per far capire all'Italia e all'Europa che così non si può andare avanti".
Il sindaco Martello ha chiesto un incontro al presidente Draghi: “Non si può continuare con la logica di una continua emergenza: bisogna affrontare l'intero fenomeno dei flussi migratori con un approccio differente, libero dalle speculazioni della contrapposizione politica ed incentrato sulla vera tutela dei diritti umani. E bisogna farlo subito perché mentre la politica continua a discutere, la gente muore in mare"
“Ancora morti, un'altra strage davanti alle nostre coste a poche miglia da Lampedusa”, è il commento di Arci. “Mentre i governi ricercano soluzioni per cancellare il diritto d'asilo, puntando sulla "dimensione esterna", come ribadito nel recente Consiglio europeo, scegliendo di fatto di sposare la linea dei sovranisti, altri esseri umani continuano a morire in assenza di qualsiasi intervento dell'Europa e dell'Italia. - si legge in una nota - Il cinismo trionfa nelle parole e nelle scelte dei governi. Facciamo ancora una volta appello alle forze democratiche, al nostro presidente del Consiglio Mario Draghi, affinché si metta fine alla strage disponendo con urgenza un programma europeo di ricerca e salvataggio e aprendo a canali d'accesso legale”.