Migranti, Polonia-Bielorussia: stop agli eurodeputati al confine
La delegazione di cinque deputati europei seguita da una ventina di giornalisti internazionali non è stata autorizzata ad accedere all'area di confine tra Polonia e Bielorussia
Nulla da fare: la delegazione di cinque deputati europei seguita da una ventina di giornalisti internazionali non è stata autorizzata ad accedere all'area di confine tra Polonia e Bielorussia. Di fatto, resta in vigore lo stato d'emergenza che, sebbene sia scaduto alla mezzanotte di ieri, viene mantenuto attraverso una legge approvata e ratificata ieri. Inutili i tentativi dei cinque eurodeputati (le polacche Janina Ochojska-Okonska dei Popolari europei e Róza Thun di Renew Europe, col connazionale Lukasz Kochut dei Socialisti&democratici, poi l'ungherese Katelin Cseh e la francese Fabienne Keller, entrambe di Renew Europe) di spiegare alla polizia al posto di blocco sulla strada che attraversa la riserva forestale di Pokazowy Zubrow, (nei pressi di Bialowieza) che come deputati del parlamento Ue è tra le loro prerogative quella di accedere in un'area dove da settimane si registra una crisi umanitaria per centinaia di migranti e dove la neve è già abbondante nei boschi dove sono accampati.
"Siamo molto preoccupati di questa decisione perché non solo limita la libertà di stampa ma anche quella di movimento" il commento a caldo all'agenzia Dire di Katalin Cseh, eurodeputata ungherese di Renew Europe. "Sono violazioni dei diritti fondamentali delle persone e inoltre noi, in qualità di membri del Parlamento europeo, e stando alle norme vigenti, dovremmo poter entrare e fare il nostro lavoro. Io ad esempio sono membro della Comitato per gli affari esteri mentre la mia collega, Fabienne Keller, è special rapporteur per la politica migratoria europea"
Keller, a sua volta di Renew Europe, sempre alla Dire dichiara: "La situazione è indubbiamente difficile, con la Bielorussia che usa i migranti come arma, ma le disposizioni imposte dal governo polacco violano lo stato di diritto, un fondamento per l'Unione europea. L'Ue è pronta ad aiutare la Polonia ma Varsavia deve rispettare il diritto".
Intanto gli agenti fermano altre auto: chiedono i documenti e guardano all'interno dei veicoli, forse per accertarsi che a bordo non ci siano migranti. I giornalisti locali - tra cui cronisti di Gazeta Wyborcza e di Tvn24 - lamentano di aver ricevuto solo un indirizzo email dalle autorità per ottenere il permesso d'ingresso ma che alle loro email non sono arrivate risposte. (DIRE)