Legittima difesa: don Sacco (Pax Christi), “legge di natura propagandistica che alimenta la paura”
Una legge di “natura propagandistica” che “alimenta la paura”. Così il coordinatore nazionale di Pax Christi, don Renato Sacco, commenta la legge sulla Legittima difesa, recentemente promulgata dal presidente della Repubblica, in un articolo pubblicato sul numero di maggio di Vita pastorale, anticipato al Sir.
“Una legge sulla Legittima difesa esisteva già. Questa, invece, è stata presentata e approvata con un messaggio pericoloso: è sempre legittimo sparare”, aggiunge. Il rischio, secondo don Sacco, è che “si sdogana ciò che succede già negli Stati Uniti”, dove è “facile l’accesso al possesso di un’arma”. La conseguenza è che “spesso persone armate entrano in scuole o altri luoghi e sparano”.
“Il clima che viviamo è sempre più violento e rancoroso – osserva don Sacco -. Nel linguaggio e nei comportamenti. Sempre più armato, a tutti i livelli”. L’approvazione di questa legge indica, a suo avviso, una risposta. “All’apparenza di buon senso e comprensione nei confronti di chi viene aggredito. In realtà, alimentiamo guerre e vendiamo armi anche se nessuno ci aggredisce; consideriamo nemici i migranti che ci ‘invadono’, anche se l’invasione non c’è; e pensiamo di essere più sicuri da eventuali aggressioni armandoci sempre di più”. Riflettendo sull’atteggiamento, di fronte a questa legge, da parte delle comunità cristiane, don Sacco afferma che “hanno sostanzialmente taciuto”. “Non si tratta di chiedere un’ingerenza della Chiesa nelle leggi dello Stato. Colpisce, però, un silenzio così diffuso, forse rassegnato. O, forse, timoroso di un confronto. Resta, però, il fatto che questa deriva culturale razzista, violenta e armata si sta diffondendo nel Paese”.