Frutta veneta a un bivio: tenere duro o lasciare?
C’era un tempo in cui l’area tra Polesine, Bassa Padovana e Bassa Veronese era una sorta di triade d’oro per la frutta veneta. Pesche, pere, mele, ma anche kiwi e ciliegie, crescevano a meraviglia e venivano esportate in Italia e anche all’estero.
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Da qualche anno la musica appare cambiata e non solo la produzione è in crisi, anche gli ettari di frutteto calano anno dopo anno. Le mele sono in calo, la pera abate è quasi scomparsa come le pesche. Che cosa è successo e quali sono le prospettive per la frutta veneta? «Non è un fenomeno nuovo, è così da almeno una decina d’anni, solo che adesso la cosa è accelerata, l’aria si riempie del rumore delle motoseghe che tagliano gli alberi da frutto», racconta Massimo Bressan, vicepresidente di Coldiretti Padova e membro...