Export armi italiane: nel 2019 autorizzazioni per 5,17 miliardi con Egitto primo acquirente
Due sistemi militari su tre sono destinati a Paesi fuori dell'Unione Europea e della Nato. Al secondo posto nella classifica dei clienti il Turkmenistan. “L'Italia sospenda forniture all'Egitto finché non sia fatta luce su morte di Regeni”, chiedono Rete Disarmo e Rete della Pace che hanno reso noti i dati
Nel 2019 il Governo italiano ha autorizzato la vendita di armi per 5,17 miliardi di euro. Nella classifica dei Paesi clienti delle industrie italiane che costruiscono dagli elicotteri ai carri armati al primo posto c'è l'Egitto, con 871,7 milioni di euro di commesse. In particolare forniremo 32 elicotteri prodotti da Leonardo spa. È quanto emerge dai dati contenuti nella relazione annuale del Governo Conte al Parlamento, anticipati oggi da Rete Italiana per il Disarmo e Rete della Pace. “Riteniamo gravissimo e offensivo che sia stata autorizzata la vendita di un così ampio arsenale di sistemi militari all'Egitto - è il commento delle due associazioni - , sia a fronte delle pesanti violazioni dei diritti umani da parte del governo di Al Sisi sia per la sua riluttanza a fare chiarezza sulla terribile uccisione di Giulio Regeni. Chiediamo al Governo di riferire il momento del rilascio di tali autorizzazioni per stabilirne la paternità e comunque di sospendere ogni trattativa di forniture militari in corso finché non sia stata fatta piena luce dalle autorità egiziane sulla morte di Regeni”.
Al secondo posto nella classifica dei Paesi destinatari di armi italiani c'è poi il Turkmenistan con 446,1 milioni (nel 2018 non era stato destinatario di alcuna licenza). Un Paese che non brilla certo per lo spirito democratico del proprio governo. Al terzo posto si colloca il Regno Unito con 419,1 milioni complessivi. Fra le prime 10 destinazioni delle autorizzazioni all’export di armi italiane nel 2019 troviamo quattro Paesi Nato (due dei quali anche nella Ue) insieme a due dell’Africa Settentrionale (l’Algeria oltre al già menzionato Egitto), due asiatici (Corea del Sud insieme al già citato Turkmenistan) ed infine Australia e Brasile. Complessivamente il 62,7% delle autorizzazioni per licenze all’export ha come destinazione Paesi fuori dall'Unione Europea e dalla Nato.Rispetto all'anno scorso il valore dell'export ha registrato un lieve decremento (-1,38%). Per il settore armi, dunque, gli affari continuano ad andare bene ed è dal 2015 che il business vola. Basti pensare che il valore dell'export autorizzato nel 2015 è stato di 8,2 miliardi di euro, salito a 14,9 miliardi nel 2016 e 10,3 miliardi nel 2017. I dati, anticipati Rete Italiana per il Disarmo e Rete della Pace, sono contenuti nella relazione che il Governo italiano deve presentare ogni anno al Parlamento, come previsto dalla Legge 185/90 che regola la vendita estera dei sistemi militari italiani. Interessante anche la classifica delle imprese esportatrici. Al vertice e con largo distacco dalle altre troviamo Leonardo Spa con il 58% dell'export autorizzato nel 2019, seguita da Elettronica spa (5,5%), Calzoni srl (4,3%), Orizzonte Sistemi Navali (4,2%) e Iveco Defence Vehicles (4,1%). Da chi invece compriamo armi? Le importazioni totali registrate sono state pari a 214 milioni di euro, per il 68% con origine negli Usa e per il 14% provenienti da Israele (va notato che in queste cifre non compaiono gli import da UE e area economica europea non più soggetti a controlli). (dp)