Edilizia scolastica, problema non risolto. Il rapporto di Legambiente fotografa la situazione delle infrastrutture del nostro Paese
Nella Penisola 1 scuola su 3 ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti, un dato che nel Sud e nelle Isole sale al 50%, 1 scuola su 2
Edilizia scolastica. Ogni anno viene il momento di parlarne, poi ci si dimentica in fretta del problema.
L’occasione è il rapporto di Legambiente, che fotografa tra l’altro la situazione delle infrastrutture del nostro Paese e impietosamente denuncia ogni volta carenze e difficoltà, affiancando esortazioni e proposte cui difficilmente seguono efficaci azioni concrete. E così ad ogni Rapporto emerge un quadro abbastanza sconfortante.
“In Italia – così recita il comunicato stampa dell’associazione che ha accompagnato la presentazione del rapporto Ecosistema scuola 2024 – lo stato di salute delle scuole e dei servizi rimane un’emergenza infrastrutturale nazionale. Nella Penisola 1 scuola su 3 ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti, un dato che nel Sud e nelle Isole sale al 50%, 1 scuola su 2. Un’emergenza ormai cronica, che non migliora, nonostante nel 2023 a livello nazionale siano stati stanziati maggiori fondi per la manutenzione straordinaria (media per singolo edificio), 42mila euro, rispetto a quelli medi degli ultimi 5 anni, 36mila euro. Senza contare che persiste un forte gap tra quanto viene stanziato e quanto le amministrazioni riescono effettivamente a spendere: nel 2023 considerata la media a edificio scolastico su 42.022 euro stanziati ne sono stati spesi 23.821. Preoccupano anche i ritardi su digitalizzazione, trasporti, servizi per lo sport ed efficientamento energetico e in questo quadro l’autonomia differenziata rischia di non aiutare la scuola”.
Quindi: qualcosa si è fatto, qualche soldo in più è stato messo a disposizione per recuperare carenze “croniche”, tuttavia siamo sempre in emergenza. E restano i forti divari territoriali. Non a caso il rapporto è stato presentato a Napoli. La scelta della “capitale del Mezzogiorno”, infatti – ha spiegato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – ha voluto evidenziare “ancora una volta il divario tra Nord e sud del Paese in termini di edilizia e servizi scolastici” e nello stesso tempo “chiedere con atti concreti un’accelerata sul fronte della transizione ecologica ancora troppo timida in ambito scolastico dove assistiamo a ritardi, poca volontà politica e scarsa programmazione”.
Sostenibilità ambientale, salubrità degli edifici, benessere e salute sono le parole-chiave su cui punta Legambiente. “La vera sfida – è sempre Mariateresa Imparato a sottolinearlo – consiste nel promuovere nei fatti un grande cantiere di innovazione, dove convogliare idee e risorse per progettare e realizzare scuole innovative, sostenibili, più sicure e inclusive”.
Il Rapporto raccoglie i dati 2023 di 100 Comuni capoluogo su 113 e che riguardano 7.024 edifici scolastici di loro competenza, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre un milione e 300mila studenti Non parla solo di edilizia, ma in generale sintetizza lo stato di salute delle scuole confrontandola con i servizi essenziali di prestazione, previsti dall’autonomia differenziata, e che per le scuole riguardano edilizia scolastica, digitalizzazione e servizi mensa (senza dimenticare quanto riguarda trasporti, palestre e sostenibilità energetica).
Legambiente, come ogni volta, denuncia e fa anche proposte (nel Rapporto 10 in particolare che – spiega l’associazione – “hanno come filo rosso un grande piano di rigenerazione partecipata delle scuole a partire da una manutenzione, gestione, organizzazione e qualità della scuola migliore). E se è vero che ogni anno il panorama è critico, l’insistenza aiuta a non rassegnarsi.