Criminalità minorile: cala il totale dei reati ma aumentano le violenze sessuali
Secondo il rapporto della Polizia criminale nel 2023 le segnalazioni di minori denunciati o arrestati in Italia registrano un decremento del 4,15%. Delfini: "Occorre ascoltare i ragazzi"
Nel 2023 rispetto al 2022, le segnalazioni totali di minori, denunciati e/o arrestati in Italia registrano un decremento del 4,15%. A fronte di un aumento delle segnalazioni per rapina del 7,69%, si riscontra un decremento dell'11,73% per i furti e del 6,11% per le estorsioni. Invece, a fronte di un lievissimo incremento delle segnalazioni di minori per lesioni personali dell'1,96%, quelle per minaccia, rissa e percosse sono diminuite, rispettivamente, del 10,89%, del 16,41% e del 16,52%. Le segnalazioni per violenza sessuale registrano un incremento dell'8,25% rispetto al 2022 e negli anni 2022 e 2023 la prevalenza di segnalazioni di minori stranieri si accentua rispetto all'andamento generale. È quanto emerge dall'elaborato "Criminalità minorile e gang giovanili", presentato questa mattina, presso la Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dal vicedirettore generale della Pubblica sicurezza, direttore centrale della Polizia criminale, prefetto Raffaele Grassi e realizzato dal Servizio Analisi criminale della stessa Direzione centrale, alla presenza di qualificati rappresentanti del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, del Comando generale della Guardia di finanza, della direzione centrale Anticrimine della Polizia di Stato e del Corpo della Polizia penitenziaria.
L'elaborato interforze analizza, con riferimento al periodo 2010-2023, le segnalazioni di minori (fascia di età 14-17 anni), denunciati e/o arrestati in Italia e nelle città metropolitane, estrapolate dalla Banca Dati delle Forze di Polizia.
Il report riporta anche la mappatura delle cosiddette gang giovanili in Italia, realizzata grazie ai contributi forniti dalle Questure e dai reparti territoriali dell'Arma dei carabinieri. Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: numero inferiore alle 10 unità, prevalenza del genere maschile, fascia d'età 15-24 anni, consumazione di atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.
Il documento richiama inoltre la necessità di educare i ragazzi alla legalità attraverso un approccio mirato da parte delle forze di polizia e delle istituzioni ed il necessario coinvolgimento di tutti gli attori, in primis famiglia e scuola. Anche le comunità locali possono incidere nella riduzione della vulnerabilità e del disagio dei giovani, cercando di porre le esigenze dei ragazzi, le loro aspettative e le loro scelte al centro di specifiche e mirate progettualità.
Il direttore del Servizio Analisi criminale, dirigente superiore della polizia di Stato Stefano Delfini ha sottolineato: "L'importanza dell'ascolto dei minori in tutti gli ambienti di vita a proposito delle questioni che li riguardano, creando spazi per l'espressione delle loro opinioni, da valorizzare nei processi decisionali. Questo permetterebbe ai minori di crescere come cittadini consapevoli dell'importanza delle norme della comunità civile".
Nel corso della presentazione dell'elaborato, il vicedirettore generale della Pubblica sicurezza, direttore centrale della Polizia criminale, prefetto Raffaele Grassi, ha evidenziato come, "nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell'ultimo biennio non segnalino un incremento, è necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le forze di polizia e della società civile per tenere alta l'attenzione su un tema tanto sensibile".