Coronavirus. Alla fiera di Padova pronto il centro vaccini

Tutto pronto nel Padiglione 6 della fiera di Padova per l’avvio della campagna vaccinale.
I primi a essere contattati saranno gli anziani classe 1941 (circa 7 mila persone), a seguire gli over 80 (circa 65 mila) e così via per ordine di età dai più anziani ai più giovani.

Coronavirus. Alla fiera di Padova pronto il centro vaccini

L’obiettivo è iniziare a immunizzare 15 giorni dopo l’arrivo dei vaccini, che si prevede per l’1 febbraio. Questo il tempo necessario perché la macchina organizzativa, messa a punto dell’Ulss6, possa raggiungere con lettere e telefonate i cittadini considerando che, senza sapere quante dosi arriveranno, non è possibile avviare “la chiamata” alla vaccinazione.

I primi a essere contattati saranno gli anziani classe 1941 (circa 7 mila persone), a seguire gli over 80 (circa 65 mila) e così via per ordine di età dai più anziani ai più giovani.

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L’Ulss6 prevede di vaccinare dal lunedì al venerdì, grazie al supporto di quasi 280 operatori (sanitari, personale medico e infermieristico) che seguiranno chi aderirà alla campagna vaccinale all’interno del Padiglione dall’area dell’accettazione, dove verranno raccolti i documenti di identità e sanitari; agli ambulatori, per l’anamnesi e successivamente agli ambulatori per la vaccinazione vera e propria. Infine le persone vaccinate saranno accolte in un’area dedicata in cui saranno monitorate per accertarsi che non evidenzino reazioni indesiderate. A queste aree si aggiungono quelle “tecniche” per la conservazione dei vaccini e la loro suddivisione in dosi singole. Anche medici e infermieri avranno a disposizione un’area dove riposare e ristorarsi. Tutto è stato pensato per ridurre al minimo la possibilità di contagio accidentale, dai percorsi separati alla quasi completa eliminazione delle porte le cui maniglie sono potenziali punti di contatto con il virus.

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«Vaccinarsi è fondamentale per superare questa pandemia – spiega il sindaco Sergio Giordani - per questo è importante che l’amministrazione dia il massimo per supportare la sanità. E questo Padiglione, frutto di una sinergia di intenti, dimostra la nostra massima disponibilità. La ripresa economica passa per la risoluzione degli attuali problemi sanitari. Quindi è doveroso fare tutto quel che è necessario per permettere alle persone di vaccinarsi».

Per adeguare il Padiglione è servito un investimento economico di 450 mila euro.

Questa superficie di circa 4 mila metri quadrati si aggiunge agli altri cinque punti vaccini della Ulss6 (Cittadella, Este, Loreggia. Monselice e Piove di Sacco) che a regime prevede di vaccinare in tutto il territorio 3500 persone al giorno. È una previsione che però dipende dalla quantità di vaccino che arriverà.

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Prima di inoculare il vaccino è necessario scongelarlo (le fiale possono mantenersi per cinque giorni fuori dal congelatore) e poi suddividere ogni flacone in sei dosi. Questa procedura necessita di una pianificazione minuziosa che può essere messa a rischio da qualsiasi imprevisto (per esempio un appuntamento annullato). La conseguenza sarebbe lo spreco di dosi che come è facile immaginare va evitato. Per questo solo la definizione del numero di dosi che arriveranno e la certezza del giorno d’arrivo metteranno in moto la macchina organizzativa che però è già pronta a partire.

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