Coronavirus, appello in Veneto: urgono "custodi" per anziani soli

La Spi-Cgil lancia un campagna di vicinato solidale: basta una chiamata. Molti "vivono in silenzio questo dramma, senza contatti con familiari e con parenti"

Coronavirus, appello in Veneto: urgono "custodi" per anziani soli

Basta una chiamata al cellulare o al telefono di casa. O un sms, un messaggio whatsapp, una semplice "citofonata". E’ poco, ma può essere molto per "sostenere la vita di una persona anziana che vive da sola in balia di questa terribile emergenza sanitaria. E in una battaglia tanto ostica, il vicino di casa, il dirimpettaio, o semplicemente chi abita nella stessa via o quartiere possono giocare un ruolo fondamentale". E' lo Spi-Cgil del Veneto che prova a smuovere le coscienze a favore degli anziani soli al tempo del Covid-19. Lo fa con la campagna di "vicinato solidale": è, spiega, "un vero e proprio appello rivolto al senso di responsabilità dei cittadini più giovani nei confronti dei più anziani e in particolare ultraottantenni". Questo perché, spiegano dalla segreteria dello Spi, "siamo preoccupatissimi per i nostri anziani. Da settimane lo siamo per coloro che sono ricoverati nelle case di riposo e per questo pretendiamo dalla Regione interventi urgenti e la convocazione di un tavolo tecnico per scongiurare l'ecatombe nelle Rsa. Ma lo siamo ugualmente per i tanti anziani soli che vivono in silenzio questo dramma, senza contatti con familiari e con parenti, e che rischiano di ammalarsi -e anche di morire- senza che nessuno se ne accorga e possa assisterli e accudirli. Temiamo che ce ne siano tanti in questa condizione ed è a loro che rivolgiamo ora il nostro pensiero".

La campagna "vicinato solidale" correrà sui social per raggiungere più cittadini possibili in Veneto; propone "un modello di vigilanza, assistenza e sostegno di quartiere, di via, di condominio" per "limitare le situazioni di forte disagio sociale, a volte anche drammatiche (e purtroppo frequenti) che vedono persone fragili e indifese (soprattutto anziane) combattere da sole questa terribile epidemia", spiega lo Spi.

In pratica, continua il sindacato dei pensionati della Cgil, "è sufficiente che i cittadini residenti nello stesso quartiere (o nella stessa strada, nello stesso palazzo) si scambino fra loro i contatti -numeri di telefono ed eventualmente pure la mail- per vigilare direttamente o indirettamente sulla situazione delle persone più a rischio, e in particolare di quelle più anziane. Avere per loro un occhio di riguardo, perché spesso sono anche le persone più diffidenti, più restie a comunicare".

I rapporti di vicinato "in questo caso sono preziosi e indispensabili- continuano dalla segreteria dello Spi del Veneto- all'interno dei gruppi whatsapp si possono segnalare eventuali situazioni critiche. Con una telefonata giornaliera o con un messaggio o con una semplice citofonata, o segnalando i singoli casi più gravi ai Servizi sociali del Comune, si può proteggere la vita di chi non ha nessuno che gli stia vicino in questo drammatico momento". Per dare l'idea della dimensione del problema, lo Spi ricorda che in Veneto risiedono circa 350.000 ultraottantenni. Fra questi un quarto non è autosufficiente in modo totale o parziale. Gli over 80 "soli" (perché vedovi, celibi-nubili o divorziati) sono circa 211 mila (quattro su cinque donne). In questo dato rientrano oltre 155.000 vedove (e 26.000 e 500 vedovi). 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)