Coronavirus, Iss: in alcune regioni superata la soglia critica dei posti in terapia intensiva

Così il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera sul Rapporto dell'Iss e del ministero della Salute "Prevenzione e risposta a Covid-19" e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi

Coronavirus, Iss: in alcune regioni superata la soglia critica dei posti in terapia intensiva

"Alcune regioni hanno superato la soglia critica dei posti in terapia intensiva, altre regioni sono vicine". Così il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera sul Rapporto dell'Iss e del ministero della Salute 'Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale' e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi.

"Il significato- ha spiegato Brusaferro- è che fatto 100 l'offerta di posti letto in degenza ordinaria di area medica, oltre il 40% di occupazione per pazienti Covid vuol dire dover riprogrammare le attività per dare priorità alla clinica dei pazienti con Sars-CoV-2, dilazionando ricoveri per altre patologie". Diverse Regioni, ha quindi aggiunto il presidente dell'Iss, hanno "superato la soglia critica", per questo "dobbiamo cercare come Paese di garantire, dove ci sia un bisogno di ricoveri in degenza ordinaria o in terapia intensiva, che questo venga garantito".

L'età media dei contagiati cresce, attenzione agli ultra 70enni

"L'età mediana delle persone che contraggono l'infezione ha avuto all'inizio un andamento che ha sfiorato i 70 anni, poi a Ferragosto è arrivata a valori sotto i 30 anni e si è stabilizzato a fine settembre e ottobre intorno ai 40 anni, ma ora lentamente sta crescendo".

"Questo è un elemento di attenzione- ha proseguito Brusaferro- perché vuol dire che un alto numero di persone anziane contrae l'infezione. Anche a differenza della prima fase, dove c'era stato un picco delle infezioni nelle persone giovani, ora sono coinvolti gli ultra 70enni e questo- ha concluso- è una dato su cui fare molta attenzione". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)