Brexit, forse la svolta
Il primo ministro britannico Theresa May ha portato a casa da Bruxelles un accordo che le è costato caro. Il suo governo ha perso due ministri e tre sottosegretari contrari a quanto ottenuto. Il disaccordo si concentra soprattutto sulle dogane e sul confine irlandese, perché in entrambi i casi le proposta non sono considerate abbastanza filo britanniche. L'accordo ora è al vaglio dei 27 Paesi membri e domenica 25 dovrebbe essere formalizzato dalla Commissione europea.
Brexit: sì all’accordo, no all’accordo. A Londra regna l’incertezza e c’è chi scommette sulla possibilità di un nuovo referendum visto che «realizza il peggiore dei mondi possibili: restare soggetti alle leggi europee senza averne più il controllo», come ha dichiarato alla stampa il laburista Andrew Adonis. Quel che è certo è che il prossimo 29 marzo la Gran Bretagna sarà fuori dalla Ue dato che Londra, due anni fa, ha invocato l’articolo 50 dei trattati europei, che disciplina l’uscita di un Paese...