Bielorussia, il Paese rapito. L’opposizione chiede nuove elezioni, rilascio dei prigionieri, un’inchiesta sui crimini del governo

A inizio agosto il premier Alexandr Lukashenko ha vinto per la sesta volta consecutiva le presidenziali con l’80 per cento dei voti. L’avversaria Svjatlana Cichanoŭskaja ufficialmente ha ottenuto solo 588.622 preferenze. L'Unione Europea non riconosce Lukashenko come presidente e l'opposizione interna al regime chiede nuove elezioni libere, libertà per i prigionieri politici e l'avvio di un processo contro i crimini del Governo.

Intanto una rivolta popolare pacifica, con in testa le donne, attraversa il Paese.

Bielorussia, il Paese rapito. L’opposizione chiede nuove elezioni, rilascio dei prigionieri, un’inchiesta sui crimini del governo
Lo zar post-sovietico e il popolo biancorosso. Un braccio di ferro a distanza. Sotto i riflettori, nonostante tutto. Non è la Cecenia degli anni Novanta, invasa dall’esercito di Boris Eltsin. Nemmeno il Donbass, quando nel 2014 fu guerra fra i separatisti russi e l’Ucraina.In Bielorussia la crisi è... virale. Il padre-padrone, obnubilato dal potere, al vertice di un impunito sistema che non conosce vergogna. E donne, giovani, anziani che traducono la loro dignità con il diritto alla “normale” democrazia.Sembrava...