Alunni stranieri, il 30% in difficoltà con la didattica a distanza

Rapporto Ismu. Con la Dad i problemi a scuola per gli studenti figli di immigrati sono aumentati. E uno su tre, tra i 18 e i 24 anni, è senza titolo di studio

Alunni stranieri, il 30% in difficoltà con la didattica a distanza

Gli alunni figli di immigrati stranieri sono 850mila, pari al 10% del totale degli iscritti nelle scuole italiane. Nel 2020, caratterizzato dalla Didattica a distanza (Dad), coloro che hanno incontrato più difficoltà (per mancanza di pc o della connessione oppure perché non seguiti dai genitori) sono gli alunni con “background migratorio”, come li definisce l'Ismu nel suo Rapporto. “Attualmente il ritardo scolastico è un fenomeno che riguarda il 9% degli studenti italiani e il 30% dei non italiani -scrive l'Ismu-. Sebbene la quota di studenti con background migratorio in ritardo si sia ridotta di oltre 10 punti percentuali in un decennio, essa rimane ancora molto elevata e stabile negli ultimi anni”. Per quanto riguarda gli “Elet” (Early Leaving from Education and Training), ovvero la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che non è in possesso di un titolo di istruzione secondaria superiore o di una qualifica professionale e che non è inserita in percorsi scolastico-formativi, in circa un decennio si è verificata una riduzione percentuale di questo gruppo sia fra gli italiani sia fra gli stranieri. Tuttavia, nel 2019, gli Elet nati all’estero sono il 32,3% dei 18-24enni stranieri (il 22,2% nella media UE28), ovvero il triplo degli autoctoni, che si fermano all’11,3%.

Il rapporto Ismu traccia anche un quadro statistico degli alunni non italiani. Nell’anno scolastico. 2018/19 gli alunni di origine romena si confermano al primo posto (157.470, il 18,3% degli alunni con cittadinanza non italiana), seguiti dagli albanesi (118.085, il 13,6%), dai marocchini (105.057, 12,2%) e dai cinesi (55.070, 6,4%). Negli ultimi 10 anni è raddoppiata la quota dei nati in Italia che, nell’anno scolastico 2018/19, supera le 550 mila presenze e da 6 anni scolastici consecutivi costituisce la maggioranza degli alunni stranieri.

La Campania supera la Sicilia come prima regione del Sud per numero di alunni stranieri. La Lombardia è, da sempre, la prima regione per numero di alunni stranieri raggiungendo quasi le 218 mila presenze nel 2018/19 (15,5% sul totale degli alunni del sistema scolastico lombardo), seguita da Emilia-Romagna (oltre 100 mila, pari al 16,4% sul totale degli alunni del sistema scolastico presenti in questa regione), Veneto (circa 94 mila), Lazio e Piemonte (79-78mila), Toscana (71 mila).

I tre quarti delle scuole hanno fino al 30% di alunni con background migratorio. Nell’anno scolatico 2018/19 le scuole non coinvolte nel fenomeno migratorio continuano a diminuire nel tempo (sono 10.211, pari al 18,3% del totale delle scuole italiane, contro il 26,1% dell'anno scolastico 2008/2009). Cresce invece il numero delle scuole con percentuali fino al 30% di alunni con origine immigrata (oltre i tre quarti delle scuole del territorio nazionale). Aumenta anche la presenza di scuole con oltre il 30% di alunni stranieri, quasi triplicate nell’ultimo decennio, che sono complessivamente 3.574, il 6,5% delle scuole italiane.

Negli ultimi 10 anni è aumentata la presenza degli alunni stranieri nei licei e parallelamente è diminuita quella negli istituti professionali. Nell'anno scolatico 2018/19 i liceali arrivano a rappresentare il 30% degli iscritti stranieri del secondo ciclo, con quasi 60 mila presenze. “I dati degli ultimi anni fanno prevedere una riduzione progressiva della popolazione scolastica di origine immigrata -aggiunge Ismu-, dovuta in parte anche alle acquisizioni di cittadinanza, presumibilmente accelerata anche dagli effetti di medio-lungo termine del Coronavirus sull’abbandono degli studi, di cui si rilevano già tracce in alcune analisi di contesti locali. Un documento dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia (2020) all’avvio del nuovo anno scolastico 2020/21, ad esempio, attesta un calo drastico nella quota di studenti stranieri presenti nelle scuole lombarde e, soprattutto milanesi, con una forte diminuzione dell’11%”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)