Afghanistan, il coordinatore di Emergency a Kabul: "Ospedale pieno"
Alberto Zanin dopo l’attentato di ieri all’aeroporto di Kabul: “Abbiamo ricevuto più di 60 feriti, 16 sono morti all'arrivo o poco dopo. Abbiamo operato tutta la notte, lavorando senza sosta per salvare quante più vite possibili"
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Dopo la prima esplosione nell'aeroporto di Kabul, "abbiamo iniziato a ricevere pazienti, un afflusso continuo che è andato avanti per ore. Abbiamo ricevuto più di 60 feriti, 16 sono morti all'arrivo o poco dopo. Abbiamo operato tutta la notte, lavorando senza sosta per salvare quante più vite possibili". A riferirlo è il valdostano Alberto Zanin, coordinatore sanitario dell'ospedale di Emergency a Kabul. "Sono arrivate donne, uomini e bambini in condizioni gravissime, con ferite multiple da schegge e frammenti dell'esplosione- aggiunge l'infermiere aostano-. Il nostro ospedale è pieno, abbiamo usato tutti gli spazi disponibili e aggiunto letti extra per far fronte all'afflusso continuo di vittime e feriti". Per Zanin "sono stati momenti terribili: attorno all'ospedale c'era il panico, chi arrivava non riusciva a parlare, molti erano terrorizzati, con gli occhi totalmente persi nel vuoto, lo sguardo assente. Raramente abbiamo visto una situazione così". La priorità ora è continuare "a lavorare senza sosta, insieme ai nostri colleghi afgani, perché mai come adesso è importante non lasciarli soli e continuare a salvare vite".
Dire - www.dire.it