Fatti

L’avanzare mano nella mano dei presidenti Mattarella e Pahor verso la storia (alla Foiba di Basovizza e al monumento ai caduti sloveni) è la rappresentazione simbolica ed eloquente del cammino compiuto negli ultimi 70 anni dalle genti di queste terre: c’è stato il tempo del rancore, della paura, della diffidenza ma poi, passo dopo passo, si è scoperto che procedere insieme ristabiliva quel legame che l’idiozia degli uomini aveva solo momentaneamente interrotto

Ripartenza post-Covid tra cantieri bloccati, burocrazia e ritardi atavici. Liguria isolata, Alta velocità depotenziata e Nordest scollegato dall'Europa. Da Nord a Sud, l'elenco di criticità e opere incompiute è lunghissimo. Ma le infrastrutture sono strategiche. Paradosso Belluno: le merci per l'Austria devono passare per Mestre, Verona, Brennero. Si parla di un collegamento fin dall'Ottocento.

Ha parlato della “bellezza” e del “valore inestimabile” di Flavio e Gianluca, i due adolescenti morti a Terni dopo aver assunto delle sostanze tossiche vendute da un pusher, e ha denunciato la “somma ingiustizia di quanto loro accaduto” don Luca Andreani, parroco di Santa Maria del Rivo e direttore del Centro diocesano vocazioni, che ha tenuto, in cattedrale, l’omelia dei funerali dei due ragazzi, parlando di fronte ai genitori, fratelli e familiari di Flavio e Gianluca e alle “due bare insieme”, a testimonianza di “un’amicizia/amore che regge e vivifica”.

"Noi speravamo che il Covid avesse contribuito ad attenuare questo tipo di atteggiamenti, invece sembra che non ci abbia insegnato nulla. Di fronte a queste esternazioni capiamo che c’è ancora tanta acredine sul tema": a parlare è Oliviero Forti, responsabile dell'area immigrazione di Caritas italiana, dopo le proteste degli abitanti di Amantea, in Calabria, per la presenza di alcuni migranti positivi al Covid-19

A Parintins, città che si trova nello Stato brasiliano dell’Amazonas, ai confini con il Parà, in un’isola che sorge proprio in mezzo al grande Rio delle Amazzoni, la Chiesa locale, storicamente plasmata dai missionari del Pime (tutti i vescovi di Parintins sono giunti finora da questa congregazione), ha reagito, “usando” in modo intelligente tutte le proprie risorse, a partire dall’ospedale diocesano, per finire con la barca che porta le “borse di alimenti” negli angoli più sperduti della foresta, mettendo così in sicurezza le popolazioni indigene. Spiega il vescovo dom Giuliano Frigeni: "Per noi è stato un riferimento papa Francesco, abbiamo capito che il problema maggiore era di stare vicini alla gente, ma con prudenza e con il distanziamento fisico, cosa non facile in territorio amazzonico"

In una democrazia, quella delle procedure eccezionali è una materia da maneggiare con enorme prudenza.

“Speravamo che le autorità turche avrebbero riconsiderato questa decisione ma con grande rammarico e con grande dolore apprendiamo che è stata presa. È un duro colpo per l’ortodossia mondiale, perché per i cristiani ortodossi di tutto il mondo la chiesa di Santa Sofia assume lo stesso valore che per i cattolici è la cattedrale di San Pietro a Roma. Questo tempio fu costruito nel VI secolo ed è dedicato a Cristo Salvatore e per noi rimane un tempio dedicato al Salvatore”.

“Per violazione dell’articolo 3 della Costituzione”, la Corte costituzionale ha bocciato una delle norme più controverse del primo “decreto sicurezza”, il provvedimento varato nel 2018 dal governo giallo-verde e uno dei cavalli di battaglia dell'allora ministro dell'Interno Salvini. La norma è quella che preclude l'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo, rispetto alla quale i tribunali di Milano, Ancona e Salerno avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta. La sentenza della Corte costituzionale è giunta nel momento in cui si stava finalmente ponendo mano a una revisione del sistema introdotto dai decreti Salvini

Le reazioni alla decisione presa ieri dalla Corte Costituzionale. Asgi: “Ennesima conferma che le norme ispirate a logiche ideologiche e di esclusione sono non solo ingiuste e inutili, ma anche incompatibili con la nostra costituzione”. Arci: “A quasi un anno di distanza, i due decreti sicurezza sono ancora lì, con tutta la loro carica di veleni e di gas mefitici, ad asfissiare la nostra democrazia”