Fatti

Al terzo posto in Italia per numero di municipi, la Regione Veneto conta 563 amministrazioni, di cui 291 sotto i cinquemila abitanti (182 sotto i tremila). A ottobre sono previsti quattro referendum per la nascita, tramite fusione, di altrettante municipalità. A “dare una mano” la soglia del quorum abbassata. Eppure le fusioni portano soldi: dal 2014, sono già state premiate con contributi statali superiori ai 65 milioni di euro

A parlare dalla capitale marocchina, a pochi giorni dal sisma di magnitudo 7 che si è abbattuto sulla zona centrale del Marocco guidato da re Mohammed VI, è père Riccardo Zagaria, missionario orionino. Il sacerdote era volato a Rabat dalla Costa D’Avorio, assieme a padre Claude Michel Goua e padre Anthime Kaboré, poiché avevano programmato in precedenza un viaggio a Casablanca dove stanno aprendo la prima missione di Don Orione per l’accoglienza dei migranti Subsahariani.

Le Nazioni Unite stimano che più di 300 mila persone siano state colpite a Marrakech e nelle montagne dell'Alto Atlante. Secondo le autorità, più di 2.600 persone sono state uccise, compresi bambini, e altre migliaia sono rimaste ferite. Questi numeri sono solo destinati ad aumentare

All'interno dell'appuntamento "Destra e Sinistra tra Sovranismi e Popolo" organizzato dal Festival della politica di Mestre, è intervenuto Marco Tarchi, politologo e professore emerito di Scienza della politica all’Università di Firenze e falla fine degli anni Settanta è intellettuale di riferimento della corrente di pensiero italiana denominata "Nuova destra"

Il fenomeno delle dimissioni volontarie dal lavoro caratterizza sempre di più questa nuova era. Francesca Coin ne tratteggia il fenomeno all'interno del libro Le grandi dimissioni. E sul Veneto afferma: «Nelle piccole aziende perfino individuali la cultura del lavoro equivale a “padroncini” che producono vessazioni, ricatti, poco o nessun rispetto per i contratti».

L’11 settembre 1973 fu l’ultimo giorno di vita di Salvador Allende, che aveva vinto le elezioni presidenziali nel 1970, diventando il primo socialista del continente a diventare presidente per via democratica, tramite libere elezioni, senza passare per una rivoluzione. E fu il primo giorno della brutale dittatura guidata dal generale Augusto Pinochet. Ricorda ogni attimo, di quel giorno di cinquant’anni fa Rodrigo Díaz, cileno che oggi vive a Mestre e da lungo tempo dirige il Festival del Cinema Ibero-latinoamericano di Trieste, e all’epoca era un giovane militante socialista, ammiratore del presidente cileno Salvador Allende, che aveva conosciuto personalmente in alcune riunioni politiche.

“Una morte così improvvisa, e in giovane età, lascia tante ferite e altrettante domande alle quali è difficile, umanamente, attribuire risposte esaurienti e definitive. Allo sgomento del momento dobbiamo, quindi, opporre un crescente impegno di testimonianza e di sostegno per i nostri ragazzi nel condividere con loro il senso vero, bello e sacro della vita”.