15 ottobre 1916: la guerra e il cinema
Il settimanale stigmatizza il “cinema di varietà” che recluta a poco prezzo artisti da café chantant e “avanzi del teatro” per imbastire vicende che mettono in serio pericolo la pudicizia.
Elogia invece “la maestrina di buon senso” che si rifiuta di portare la propria classe a vedere il filmato sulla presa di Gorizia: inclina l’animo alla violenza.