Verifica del cammino di iniziazione cristiana. Tra punti di forza e difficoltà per un rilancio gioioso
Fatti salvi gli obiettivi, tra aprile e giugno si lavorerà per capire se le modalità sono ancora adatte
Nel settembre 2020 ho partecipato alla “settimana dei preti in cambio”; ero lì perché stavo per iniziare il mio servizio all’Ufficio per l’annuncio e la catechesi. Ricordo ancora il primo giorno, quando in meno di quindici minuti mi sono giunti due messaggi perentori, ma di senso opposto: uno dei presenti mi ha detto «sarebbe ora di cambiare questa iniziazione cristiana, che non funziona»; un altro invece «mi raccomando, non cambiate l’iniziazione cristiana, così va bene, serve solo tempo per capirla e metterla in pratica». La nostra Diocesi, rispondendo a un nuovo clima ecclesiale che stava coinvolgendo un po’ tutta l’Italia, nel 2010 ha iniziato una riflessione sull’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, che ci ha portato a intraprendere un cammino nuovo a partire dal 2013. Al netto delle diverse opinioni, che nascono sempre da un’esperienza concreta, dopo più di dieci anni è opportuno fare una verifica. Nel 2022 abbiamo proposto un questionario per monitorare la situazione, per capire come si stavano muovendo le parrocchie; ora, tra aprile e giugno, faremo una vera e propria verifica. Nessuno dubita che sia importante continuare a coinvolgere le famiglie e le comunità, a lavorare in equipe, a proporre un cammino non solo intellettuale ma a tutto tondo. Quello che vogliamo capire è se la modalità con cui abbiamo seguito questi obiettivi è ancora adatta, se ci sono cambiamenti da mettere in pratica, se gli adattamenti fatti da alcuni possono essere utili per tutti... L’obiettivo non è né cambiare né confermare l’esistente; è riconoscere i punti di forza e le difficoltà del cammino fatto finora, per un rilancio gioioso. Si tratta pur sempre di cercare il modo migliore per diffondere «la gioia del Vangelo», che «riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù» (EG 1).