Valstagna-Fonzaso. Il centro d'ascolto Caritas con chi fronteggia Covid-19
Sono tanti i ruoli che la Caritas, nelle parrocchie e nei vicariati della Diocesi, può interpretare per il bene di tutti. Può essere promotrice in prima persona di aiuti verso chi è più bisognoso, può educare alla carità le comunità parrocchiali, ma può anche farsi mediatrice in seno alla società tra soggetti diversi.
È quest’ultimo il caso del centro d’ascolto vicariale di Valstagna-Fonzaso, attivo nei due sportelli di Valstagna (aperto ogni sabato dalle 10 alle 12) e Arsiè (aperto a giovedì alterni dalle 17 alle 19), coinvolge 17 volontari e in questi mesi di pandemia si è adoperato per aiutare le persone in difficoltà con l’affitto coinvolgendo direttamente i padroni di casa.
«Nelle scorse settimane – spiega il coordinatore Giuliano Chimento – abbiamo avuto nuovi di persone che prima nemmeno seguivamo e si sono ritrovate in difficoltà dopo il Coronavirus. Molti, specie chi sbarcava il lunario grazie ad alcuni lavoretti, con il lockdown hanno perso la loro unica fonte di entrata e non sono più riusciti a pagare l’affitto». L’idea di come agire è venuta in equipe: «Ragionando insieme ci siamo decisi a coinvolgere i proprietari, chiedendo loro di abbonare una parte di affitto pendente, impegnandoci noi, come Caritas, a versare il resto».
Si è partiti dal proprietario di un appartamento ma si è arrivati ad aiutare anche degli esercenti: «Una ragazza, che fa la parrucchiera, ha dovuto restare chiusa a causa della quarantena. Siamo intervenuti trovando un accordo con il proprietario del negozio». In alcuni casi il contatto è partito su richiesta dei locatari, in altri i volontari Caritas hanno fatto il primo passo, visti i timori e un po’ di vergogna da parte di chi non riusciva a pagare l’affitto. La sorpresa – forse non troppo grande – è stata scoprire la disponibilità dei proprietari a venire incontro ai loro affittuari: «C’è chi ha abbonato alcuni mesi arretrati, c’è stato un proprietario ultranovantenne che ha delegato al genero la gestione dell’affitto che ha accettato un compromesso. Il nostro lavoro, insomma, è stato quello di far incontrare le diverse posizioni».
Un impegno che non ha distolto i volontari di Valstagna-Fonzaso dalle consuete attività e dalla risposta alle nuove necessità che stanno emergendo: «Ora le cose vanno un po’ meglio rispetto alle settimane più critiche del lockdown – ammette Giuliano Chimento – ma questo è il momento per tornare a parlare di progetti personalizzati per aiutare le persone a ripartire. Certo, ci sono dei casi cronici per i quali è difficile non fare assistenzialismo, ma per altre persone ci stiamo decidendo a cambiare il nostro approccio. È inutile aiutare le solite persone per il pagamento della solita bolletta: meglio investire qualcosa di più una volta sola per avviare un percorso fatto su misura per lui in modo da aiutarlo ad uscire dalla sua situazione di difficoltà».