Rapporto annuale 2023 per la Diocesi di Padova. Pronti ad accettare una grande sfida
Rapporto annuale 2023 Il grazie a Vanna Ceretta, che termina il mandato, e il benvenuto a Giovanni Bottecchia, nuovo economo, e ad Alessandro Perego al servizio amministrativo
La presentazione del Rapporto annuale 2023 della Diocesi di Padova, sabato 9 novembre, è stata l’occasione per un “arrivederci” particolarmente sentito. Vanna Ceretta, economa diocesana e responsabile del servizio amministrativo della Diocesi, si appresta a lasciare i suoi incarichi a fine anno per andare in pensione e il lungo applauso che la platea le ha tributato ha dato immediatamente l’idea di quanto il lavoro svolto in questi anni da parte sua sia stato significativo per l’ente stesso, le parrocchie e tutti gli altri enti collegati. «Vanna ha svolto ben due incarichi – ha commentato il vescovo Claudio comunicando la notizia – lo ha fatto dando molto più di quanto potevamo aspettarci in termini di tempo, energia, competenza e relazionalità. Abbiamo visto tutti la dedizione con la quale si è spesa per mettere Diocesi e parrocchie sulla strada della trasparenza, all’inizio accompagnata da don Gabriele Pipinato e ora con don Lorenzo Celi». Dal 1° gennaio, al posto di Vanna Ceretta, saranno attivi in curia due professionisti, già membri di organismi diocesani in questi anni. Come economo diocesano, che si occuperà quindi dell’ente Diocesi e delle società partecipate, ci sarà Giovanni Bottecchia, dottore commercialista, consulente del Tribunale di Padova, già membro del Consiglio diocesano per la gestione economica e amministratore straordinario del Seminario vescovile. Il nuovo responsabile del servizio amministrativo diocesano, che segue le parrocchie in tutte le loro necessità, sarà l’avv. Alessandro Perego, docente di diritto degli enti religiosi e del terzo settore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, consigliere di amministrazione dell’Opsa e della Commissione Comunità energetiche rinnovabili della Diocesi. Mons. Cipolla ha dato loro il benvenuto assicurando la sua massima fiducia nelle loro persone e nelle competenze. Dal canto suo, Giovanni Bottecchia spiega alla Difesa come «sentendomi parte della vita della mia Chiesa mi sono messo spontaneamente a disposizione con le mie competenze. Per me si tratta insieme di un servizio e di un’opportunità professionale». Classe 1978, cresciuto nella parrocchia di San Bonaventura a Cadoneghe, ma residente a Padova dal 2008, Giovanni Bottecchia fa parte della comunità di Ognissanti ed è consapevole di avere davanti a sé una sfida interessante. «Per la Chiesa, come del resto per la società, il nostro è un tempo di cambiamenti, siamo chiamati a un grande lavoro amministrativo, ma se osservo il percorso che la Diocesi ha già compiuto in termini di compilazione e revisione del bilancio, all’insegna della trasparenza e dell’osservanza delle norme civili e canoniche, devo dire che partiamo da un retroterra particolarmente significativo». La complessità della situazione in cui oggi la Chiesa è chiamata a scegliere come investire le proprie risorse rende ogni intervento in campo economico potenzialmente complesso: «Di certo non possiamo subire i processi, ma abbiamo bisogno di governarli, adeguandoci anche nelle forme e nelle strutture a quella che è la realtà odierna: la Diocesi cambierà, ma lo farà per continuare ad annunciare con efficacia il Vangelo con gli strumenti e le metodiche più adeguate alla cultura contemporanea. In quest’ottica anche razionalizzare o ottimizzare le nostre risorse trova un significato ben preciso». Alessandro Perego invece è nato a Barzanò, in provincia di Lecco, nel 1984. Cresciuto in parrocchia e nell’Azione cattolica di Milano (la sua Diocesi di origine), si è laureato in giurisprudenza all’Università Cattolica per poi fare il dottorato a Padova, dove ha iniziato la carriera accademica come ricercatore per poi tornare alla Cattolica come docente. «Le prime sensazioni che provo di fronte a questa nomina sono la gratitudine per la mia Chiesa di adozione e lo stupore per il lavoro che è stato fatto in questi anni in ambito amministrativo: posso dire di partire davvero avvantaggiato – racconta – Certo, sento anche la responsabilità per il ruolo che mi è chiesto di ricoprire, ma spero davvero di poter dare un contributo positivo». Il retroterra formativo ricevuto in parrocchia costituisce per Alessandro Perego una motivazione centrale per mettersi ora a servizio delle comunità padovane: «Apprezzo molto di essere stato chiamato per questo compito specifico, lo percepisco come un restituire parte di tutto quanto ho ricevuto. D’altro canto in questa nomina c’è lo stimolo forte di poter operare in favore di una realtà in cui credo molto, come cristiano, ma anche come cittadino che tocca con mano il valore sociale oltre che spirituale della Chiesa». In questi anni, come riporta il bilancio diocesano, le parrocchie padovane hanno dimezzato il loro debito, dai 67 milioni di euro del 2011 ai 32 milioni di ora. Qual è la sfida adesso? «Accantonare, per avere risorse da investire negli immobili di proprietà – afferma Perego – Ce lo dice il buon senso, ma anche il codice di diritto canonico al canone 1284 che prevede per gli amministratori di beni ecclesiali di agire come buoni padri di famiglia. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo agire più che altro sulla nostra mentalità, le azioni verranno di conseguenza, naturalmente tenendo conto delle differenti realtà delle singole parrocchie. Abbiamo possibilità e velocità differenti, ma il focus è lo stesso».