Presentato il bilancio 2023, Vanna Ceretta lascia, da gennaio al suo posto Bottecchia e Perego

Per il nono anno consecutivo la Diocesi di Padova continua nel suo percorso di trasparenza e comunicazione sull'utilizzo delle risorse utilizzate (bel 171 milioni nel 2023). Ma la presentazione del bilancio quest'anno è stato significativo per il passaggio di testimone tra l'economa diocesana, che a gennaio andrà in pensione, e sarà sostituita dal nuovo economo Giovanni Bottecchia, commercialista, e dal nuovo responsabile amministrativo, avv. Alessandro Perego.

Presentato il bilancio 2023, Vanna Ceretta lascia, da gennaio al suo posto Bottecchia e Perego

Nella mattinata di sabato 9 novembre il teatro dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio ha aperto per la prima volta i battenti dopo i lavori di ristrutturazione che hanno imposto la chiusura negli ultimi mesi.

L’occasione è stata la presentazione del Rapporto annuale 2023 della Diocesi di Padova, un’operazione trasparenza iniziata già nel 2016 (con il bilancio del 2015) a cui la Chiesa patavina tiene in maniera particolare.

Si è trattato di un momento molto sentito per la vita ordinaria della Chiesa dal momento che, come annunciato dal vescovo Claudio, siamo alla vigilia di un importante passaggio di testimone: dopo dieci anni come economia diocesana e responsabile del servizio amministrativo, Vanna Ceretta lascia i suoi incarichi avendo raggiunto i termini per andare in pensione.

La platea dell’Opsa ha tributato a Vanna un grande applauso.

«Sono 29 anni che Vanna lavora per la Diocesi, prima in ambito missionario e poi in ambito economico – ha detto mons. Cipolla – ha rivestito ben due incarichi, responsabile del Servizio amministrativo, che segue per lo più le parrocchie, ed economa dell’ente Diocesi, lo ha fatto dando molto più di quanto potevano aspettarci in termini di tempo, energia, competenza e relazionalità. Abbiamo visto tutti la dedizione con la quale si è spesa per mettere Diocesi e parrocchie sulla strada della trasparenza, all’inizio accompagnata da don Gabriele Pipinato e ora con don Lorenzo Celi». Un impegno molto oneroso perché a contatto con molti laici e soprattutto con molti preti, ha chiosato il vescovo con una battuta. «Ci ha aiutati a tenere la barra dritta nonostante le fatiche che si possono incontrare, e la necessità di saper prolungare i tempi per raggiungere i risultati che ci si è prefissati».

 

A partire dal 1° gennaio 2025, i compiti di Vanna Ceretta passano a due professionisti. Il dott. Giovanni Bottecchia, commercialista, consulente del Tribunale di Padova già membro del Consiglio diocesano per la gestione economica e amministratore straordinario del Seminario vescovile, sarà il nuovo economo diocesano. L’avvocato Alessandro Perego, docente di diritto degli enti religiosi e del terzo settore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sarà il nuovo responsabile amministrativo.

I numeri del bilancio

Lungo la mattinata sono stati ripresi i numeri principali del bilancio, che anche in questa edizione è stato certificato dalla società di revisione dei conti PricewaterhouseCoopers spa, rappresentata dal dott. Alessandro Vincenzi.

Significativo in particolare il raddoppio del patrimonio immobiliare determinato dalla chiusura del Movimento apostolico diocesano (Mad) con il passaggio all’ente Diocesi di molte strutture tra le quali Casa Pio X e Casa Filippo Franceschi a Camporovere. Alla Diocesi sono giunti anche i beni dell’Istituto Claire, chiuso come associazione civile e rimasta come associazione canonica.

«L’attività della Diocesi di Padova per il 2023 – ha ricordato Vanna Ceretta – ha movimentato 171 milioni di euro, dei quali il 54 per cento per quanto riguarda l’ambito caritatevole (92 milioni di euro), 56 milioni di euro riguardano le attività delle parrocchie, 18 milioni derivano dalle operazioni portate a termine dagli enti collegati alla Diocesi e infine il tre per cento (5 milioni di euro) riguardano la cultura e la formazione».

Il dott. Vincenzi di PricewaterhouseCoopers spa ha confermato la chiarezza e la razionalità con cui il bilancio è stato steso, nonostante le molte fattispecie peculiari (fuori dai consueti schemi contabili) che un rendiconto annuale di una diocesi comporta fisiologicamente. «Vi lascio solo una raccomandazione quest’anno – ha concluso – Gli immobili sono un asset prezioso ma, attenzione,  possederne comporta dei costi di manutenzione, che vanno messi in conto, altrimenti si rischia di svalutare fortemente il patrimonio».

L’apporto della Cei

Delle entrate complessive della Diocesi, ben in 30 per cento deriva da fondi dell’8 per mille, come ha puntualizzato don Claudio Francesconi, economo della Cei, presente all’Opsa. SI tratta di 12 milioni di euro, dei quali 8 milioni sono stati finalizzati al sostentamento del clero. «Le firme dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica sono in calo – ha aggiunto don Frnacesconi – Oggi ci attestiamo al 67 per cento del totale, ma riscontriamo molta impreparazione specie in chi pratica, che spesso vede l’8 per mille come un’imposta ulteriore o confondono gli interventi della Chiesa in Italia con operazioni svolte dal Vaticano. Non possiamo dare per scontato questo strumento che pure ha bisogno di manutenzione e di formazione».

Alcune novità sono giunte anche dal Servizio informatico della Cei, grazie all’intervento del suo referente, Michele Pandolfi. Nei prossimi mesi tutte le parrocchie della Diocesi passeranno alla piattaforma Microsoft 365 per la posta elettronica, il lavoro in cloud e la sicurezza informatica. È in fase di sperimentazione anche uno sportello unico per il sistema della autorizzazioni che le singole comunità devono chiedere alla Diocesi per istanze di lavori sugli immobili, investimenti, assunzioni. Entro la primavera 2025 sarà anche operativo il gestionale per l’ottenimento dei certificati degli antenati per cittadini stranieri che chiedono lai cittadinanza italiana, operazioni che oggi gravano molto sulle parrocchie e sulla cancelleria di curia.

“Vi sia uguaglianza”

Al termine della mattinata sono intervenuti anche il parroco di Calcroci don Andrea Zanchetta e la vicepresidente del consiglio parrocchiale per la gestione economica. La parrocchia veneziana infatti è la prima a beneficiare del sostegno diocesano per superare una situazione debitoria nei confronti delle banche divenuta insostenibile per le finanze comunitarie, attraverso il progetto “Vi sia uguaglianza” lanciato dal vescovo Claudio in occasione dello scorso giovedì santo. Tutte le comunità sono chiamate a compartecipare nel sostegno alle parrocchie più in difficoltà. 

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