Parola d’ordine: apertura. I tre patronati dell'up all'Arcella si interrogano

Nell’unità pastorale all’Arcella ci sono tre patronati che, ciascuno con le proprie specificità, camminano insieme. E si interrogano sul futuro

Parola d’ordine: apertura. I tre patronati dell'up all'Arcella si interrogano

Continuando nell’esplorazione dei “grandi patronati” presenti in Diocesi, dopo gli “incontri” con quelli di Este (Redentore) e Cittadella (Pio X), ci imbattiamo nell’unità pastorale all’Arcella, a cui fa riferimento un ampio territorio situato tra il tracciato della ferrovia di Padova ovest e le principali vie di comunicazione Guido Reni e Tiziano Aspetti. Nell’up all’Arcella convergono, da ormai tredici anni, tre comunità parrocchiali: San Bellino, San Filippo Neri e Santissima Trinità. Ciascuna è caratterizzata dalla presenza di un patronato in cui si svolgono le rispettive attività, in continuo dialogo tra loro; per questo motivo i vertici parrocchiali sono stati coinvolti nel percorso formativo proposto negli scorsi mesi dalla Pastorale dei giovani e curato dal centro studi Emmaus. «Abbiamo partecipato agli incontri per porci alcune domande sull’impostazione di tipo educativo da tenere, soprattutto in riferimento ai ragazzi che frequentano gli spazi parrocchiali pur non facendo parte di alcun gruppo parrocchiale – sottolinea il parroco, don Marco Galletti – Nei patronati, infatti, sono presenti molte iniziative a cui si avvicinano anche persone che abitualmente non frequentano le parrocchie dell’up; rimane attuale la domanda, che ci coinvolge tutti, su che cosa significhi oggi essere un centro parrocchiale e quale sia la tipologia di organizzazione da adottare». Il patronato di San Bellino è forse il più frequentato dei tre, complice anche il bel parco presente. La gestione è curata dal circolo Noi e in questo periodo estivo si svolge il grest, così come avviene nella parrocchia di Santissima Trinità, ugualmente a cura del circolo Noi. Nel centro parrocchiale di San Filippo Neri, invece, sono presenti le Acli, e nel tempo si è assistito a una bella evoluzione in campo giovanile: oltre ai centri estivi è andata crescendo l’iniziativa “Teens time”, che nelle settimane d’estate coinvolge gli adolescenti in attività di arte, musica, teatro e percorsi sulla legalità o sulla scoperta della città.

In questa zona dell’Arcella sono tante le iniziative messe in campo, dallo sport ai momenti di incontro e riflessione, e il dialogo tra le tre comunità è in continuo (a volte impegnativo) cammino. Nella parrocchia di San Bellino è presente una biblioteca per bambini, è attivo il doposcuola e durante i mesi invernali viene organizzato un servizio d’accoglienza per le persone senza dimora. Un appuntamento annuale atteso è il “Picnic del mondo” che si tiene nel mese di settembre. «Il nostro territorio è connotato da una mescolanza etnica e religiosa e come parrocchie rappresentiamo un punto di riferimento – prosegue don Marco – Credo sia importante ricordarci costantemente la nostra missione che, al di là dell’evangelizzazione, è quella di essere accoglienti e di promuovere sempre una valorizzazione reciproca. Nei patronati dell’unità pastorale sono presenti con me il vicario parrocchiale, don Loris Bizzotto, e don Baiju Berkumanse, prete indiano di stanza a San Bellino. I presidenti dei rispettivi patronati però sono laici: è importante che sia la comunità a riappropriarsi delle nuove sfide che si pongono in questi ambiti, a volte si tende a delegare le scelte al prete ma oggi diventa sempre più complesso e il coinvolgimento dei laici è imprescindibile».

Nell’anno dedicato alla preghiera

A luglio e agosto, spazio alla preghiera: i lunedì e i giovedì sono proposti alcuni spunti attraverso un canale WhatsApp e sul sito internet uparcella.org A inizio anno pastorale ci saranno tre giornate “speciali” dedicate alla preghiera, tra cui un concerto della band di musica cristiana Reale.

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