Ministri straordinari della comunione in assemblea sabato 10 giugno all'Opsa

Il 10 giugno all’Opsa sono invitati gli oltre mille ministri straordinari della comunione che svolgono il loro servizio nelle parrocchie della Diocesi

Ministri straordinari della comunione in assemblea sabato 10 giugno all'Opsa

Sono 110 i nuovi ministri straordinari della comunione nella Diocesi di Padova, la cui formazione è stata curata nei
mesi scorsi dall’Ufficio diocesano per la liturgia. Il prossimo 10 giugno, insieme agli altri ministri “più maturi”, oltre un migliaio, sono invitati a partecipare all’annuale assemblea diocesana presso l’Opsa di Sarmeola. «Si tratta del più importante incontro per i ministri straordinari della comunione che si tiene nel corso dell’anno pastorale – commenta don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio per la liturgia – Verrà presentato loro il significato, il senso, del convegno che si terrà il prossimo 30 settembre a Verona con i 15 vescovi delle Diocesi del Triveneto e la partecipazione di cento delegati per ciascuna Diocesi. Verranno coinvolti nella prospettiva di questo importante appuntamento sul tema della liturgia». L’incontro del 10 giugno rappresenta una sorta di chiusura dell’anno pastorale per i ministri straordinari della comunione che, di regola nel corso dell’anno, partecipano a diversi momenti formativi.
La mattinata inizierà alle 9.30 con la preghiera, seguita dalla relazione di don Gianandrea Di Donna e da un momento di dibattito comune; alle 11 la conclusione con la celebrazione della messa. «Sono ministro straordinario della comunione da più di dieci anni – racconta Marilisa Guida, 60 anni, parrocchia di Terranegra – Al tempo è stato il
parroco a chiedermi di diventarlo, mi sono sentita onorata di questa proposta. È un ministero importante per cui,
sicuramente, non mi sono sentita degna; lo stesso don Di Donna, del resto, ci ha detto fin dal primo incontro che, in fondo, nessuno di noi può sentirsi degno di tale ministero, sicuramente c’è una grande responsabilità. Sono gli stessi ammalati, in genere, che chiedono di poter ricevere a casa la comunione e, periodicamente, il parroco ricorda alla comunità che è disponibile questo servizio. Mi ha sempre colpito l’attesa da parte degli ammalati quando arrivo da loro, ciò mi fa apprezzare ancora di più il servizio che svolgo. Nella la mia parrocchia siamo sei ministri straordinari della comunione e raggiungiamo, insieme al parroco, una dozzina di malati nelle loro case. Se c’è bisogno, poi, per qualche impedimento di chi svolge il servizio, diamo una mano anche nelle parrocchie vicine di San Gregorio Magno e Spirito Santo». Renato Scarparo, 56 anni, marito e padre di quattro figli, è invece ministro straordinario della comunione nella parrocchia di Santa Maria Assunta al Bassanello. «Anche a me questo servizio, che svolgo da circa quattro anni, è stato chiesto dall’allora parroco, don Giuseppe Galiazzo – afferma – e ho accettato con entusiasmo e rispetto. Sono uno “storico” della parrocchia, la frequento molto e conosco le famiglie perché in passato passavo di casa in casa quando cantavo la Chiara stella. Essere ministro è un’esperienza grande, le persone mi attendono e in genere sono felici di scambiare anche due parole. Nella mia parrocchia siamo quattro ministri, di cui due religiose. Io seguo otto anziani; faccio il possibile per recarmi da loro la domenica e svolgo il servizio anche in chiesa durante il momento di distribuzione della comunione nella messa. È un’esperienza molto bella, di carità, che arricchisce a livello personale, un grande dono: incontrare le persone in modo così intimo, è incontrare Cristo».

Giovani, “Notte dei miracoli” martedì 6 giugno al Santo

Nell’ambito del Giugno Antoniano, ai giovani è dedicata la serata del 6 giugno, la tradizionale “Notte dei miracoli”. «Una serata di preghiera, evangelizzazione e annuncio – spiega padre Fabio Turrisendo, del Centro francescano giovani Nord Italia – animata dai giovani per i giovani. La basilica del Santo resta aperta dalle 21 alle 23.45 e alcuni giovani andranno anche per le strade e le piazze per invitare coetanei a vivere questo momento». Una cinquantina sono gli animatori, compresi i giovani frati, i chierici e i novizi. Un’iniziativa molto conosciuta e molto partecipata «che aiuta soprattutto chi la anima: l’obiettivo infatti non è tanto far arrivare frotte di giovani in chiesa, quanto creare un bel coinvolgimento nei giovani che la organizzano. Dà tanta gioia e ricorda proprio il giovane Antonio che andava per le strade ad annunciare la Parola».

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