Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa
Mai libro si è rivelato così profetico. Finito di stampare poche settimane fa, pochi giorni prima che Vladimir Putin decidesse di sferrare il brutale attacco a un paese indipendente. Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa (pagine 206, euro 16), scritto da Simone Attilio Bellezza per i tipi di Scholé, espone in una sintesi molto efficace la situazione complessa che ha portato al conflitto.
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Dopo l’annessione unilaterale della Crimea nel 2014 e la guerra nel Donbas che ha prodotto più di 13 mila morti dal 2014 al 2022, la situazione ha iniziato a degenerare fino al tragico e triste epilogo che è sotto i nostri occhi. Per comprendere le dinamiche che hanno portato all’escalation del conflitto è necessario risalire al rapporto dell’Ucraina con l’Impero russo, l’Unione sovietica poi e l’attuale Federazione russa e al percorso di democratizzazione ed europeizzazione avviato dal governo di Kiev.
L’incompiuta Rivoluzione arancione del 2004 e la Rivoluzione della Dignità del 2013 hanno avvicinato l’Ucraina al mondo occidentale aprendo una profonda crisi, al tempo stesso interna e internazionale, con la Russia. Pagine che guardano non solo agli equilibri della geopolitica, ma presentano l’evoluzione storica dell’Ucraina post-sovietica, e aiutano a comprendere le ragioni dei venti di guerra purtroppo rivelatisi nuovamente profetici sull’Europa. Sono sei capitoli che analizzano i passaggi più delicati sul piano politico analizzando le spinte russofile del presidente Victor Janukovich e quelle europee di Victor Poroschenko, della pasionaria Julija Tymoschenko nel 2010 fino alla elezione alla presidenza di Volodymyr Zelenskyj avvenuta nel 2019.
Sono significative alcune righe alla fine del libro: «Putin va ora cercando un’umiliazione dell’Ucraina, una dimostrazione che essa è uno stato fallito e pertanto uno smacco per l’Occidente. Certo che se questo dovesse passare attraverso una mossa militare (per esempio con l’annessione delle zone orientali), nessun Paese occidentale sarebbe disposto a intervenire con proprie truppe Ucraine, che sarebbe lasciata sola a combattere» (p.194). Risuonano ancora una volta valide le parole di Confucio quando afferma: «Studia il passato se vuoi prevedere il futuro». L’autore è ricercatore di storia contemporanea presso il Dipartimento di scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II. Ha studiato le appartenenze nazionali con particolare riferimento al caso ucraino.