Dal 28 al 31 agosto a Villa Immacolata la Settimana biblica diocesana. Quel desiderio continuo di incontrare la Bibbia
La Settimana biblica diocesana è giunta alla 30a edizione. Quest’anno l’appuntamento è dal 28 al 31 agosto a Villa Immacolata. Don Marcello Milani, che l’ha “accompagnata” per 25 anni, individua alcuni punti fermi di un’esperienza che è stata, ed è, generativa
Giunti alla 30a edizione della Settimana biblica diocesana metto per iscritto alcuni “punti fermi” dell’esperienza, dato che le prime 25 le ho seguite in prima persona nella preparazione e nello svolgimento. È nata nel contesto del Concilio Vaticano II e, in specie, della costituzione Dei Verbum sulla divina rivelazione che si andava recependo nella riforma liturgica (liturgia della Parola parte essenziale della mensa eucaristica), nella catechesi (Documento base e catechismi) e nella programmazione scolastica delle Facoltà teologiche e scuole teologiche (la Bibbia “anima” della teologia), nonché nel sorgere di gruppi e associazioni bibliche. L’esperienza a Padova è stata possibile per l’apporto, oltre che dei biblisti, di molti laici e alcuni diaconi. Dopo alcuni incontri al Centro universitario, nasce un movimento come Bibbia Aperta, mentre, quasi in contemporanea, la Settimana si inserisce nelle Scuole di formazione teologica e nei corsi biblici per catechisti, nei centri vicariali di formazione, ma anche in gruppi di ascolto e movimenti. È stata accompagnata da altri eventi, come i pellegrinaggi in Terra Santa o sulle orme dell’Esodo e nei gruppi di ascolto nei “tempi forti” dell’anno liturgico. Si muove però con un suo scopo, metodo e struttura di fondo, e resta rivolta a tutti, laici, preti e religiosi. Dopo il Covid si è avviata la doppia modalità di svolgimento: in presenza e online.
Un metodo qualificante
Le settimane si qualificano per il metodo e lo scopo, che resta un corretto accostamento al testo biblico, cogliendone il senso e le possibilità nella attualizzazione. Si sceglie un libro (o più libri). Il primo accostamento è nel modo più semplice e necessario: la lettura continua, per parti. Questo momento avviene come primo atto della giornata, unendo ascolto e invocazione. La lettura senza commenti permette una risonanza personale e comunitaria e offre il quadro globale. L’ascolto del testo infatti ha in sé un’efficacia intrinseca, letteraria e sonora, drammatica e spirituale. Alle lezioni dei biblisti è affidato il compito di tracciare il quadro globale di una sezione del libro, con eventuali problemi culturali, testuali o teologici, e di delinearne il messaggio fondamentale, per approfondire poi un brano specifico. In stretta continuità sono i gruppi di studio che, accompagnati da un animatore e una guida, accedono a un testo scelto seguendo diversi punti di vista: esegetico, spirituale, teologico. Resta spazio alla lectio divina. Vi è anche attenzione ai tanti modi in cui la Bibbia si è inserita e si inserisce nella vita e nella storia, creando stile, mentalità, cultura (il “Grande Codice”). Ecco allora il dialogo con la scienza (creazione e astronomia), con l’arte (musica, pittura e film)... offrendo spesso una interpretazione creativa e originale.
Quali frutti?
Prestare attenzione al testo e al suo contesto, oltre le emozioni personali; studiare insieme la Parola come esercizio ascetico e spirituale; individuare temi teologici e di fede importanti. Soprattutto in molti è nato l’amore per la Parola e la gioia di accostarla con consapevolezza e desiderio di incontrala ancora (perché la verità si ama e cerca, non si possiede mai). Si è creato così un segno e una tradizione che spero continui per uno sguardo a tutta la Bibbia e ai suoi racconti. Per dirla con le parole di don Giovanni Leonardi, la Bibbia non va presa «a spizzichi», ma nel suo insieme. Nel frattempo la settimana è stata sponsorizzata, per la sua qualità, dall’Associazione biblica italiana (Abi). Tra i tanti frequentatori ricordo un “ragazzino” (allora poco più che tredicenne, ora laureato e adulto) che partecipava con un interesse straordinario. Ma devo dire, cosa veramente bella, che, accanto ai biblisti, oggi ci sono tra noi diverse valide bibliste che ci accompagnano nel cammino, come si può vedere nel programma della 30a Settimana biblica sul Primo e Secondo libro dei Re.
Tanti volti in trent’anni
Tra i tanti volti desidero ricordare soprattutto chi ci ha lasciato per l’altra vita. Dietro le Settimane bibliche c’è la figura di don Giovanni Leonardi (scomparso il 17 aprile 2014), il fondatore. Partendo dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli, ha voluto accompagnare lo studio con testi da lui stesso curati, strutturati e tradotti. Ha sostenuto l’opera in tutti i modi (compresa la documentazione fotografica) con tenacia indomita e gioendo per ogni bel risultato che ha avuto il suo culmine numerico, credo, nell’8a edizione sui salmi, con circa 160 aderenti. Tutto questo è nato in un clima di entusiasmo condito anche dall’umorismo, perché le cose belle si fanno con il sorriso. Don Leonardi si è poi molto affidato a me e a padre Gianni Cappelletto, minore conventuale, per stabilire la struttura delle giornate e soprattutto per curare lo studio dei libri dell’Antico Testamento. La storia ha chiamato padre Gianni ad altri compiti e ambiti (ora è ad Assisi). È rimasta l’amicizia e la stima. Ricordo poi don Giuseppe Segalla (scomparso l’11 luglio 2011) che curò il testo strutturato del Vangelo secondo Giovanni e di Apocalisse. Infine, Lino Concina, diacono, che seguiva tutto l’andamento dell’attività. Non dimentico due amici biblisti: don Rinaldo Fabris di Udine (2015) e don Romano Cecolin (2016), che ci hanno donato spesso la loro sapienza.
31 agosto, messa del vescovo per il 30° anniversario
Primo e Secondo libro dei Re – a partire dal versetto «Dona al tuo servo un cuore che ascolta» (1Re 8,3) – sono al centro della 30a Settimana biblica dal 28 al 31 agosto a Villa Immacolata (fruibile anche online per la parte esegetica). Sabato 31, per festeggiare i trent’anni, messa presieduta dal vescovo Claudio alle 17 e a seguire concerto di VoiceInSoul choir e buffet. Info: villaimmacolata.net
Bei ricordi
«Oltre ai tanti biblisti e teologi intervenuti in questi anni – sottolinea don Milani – ho presenti con gratitudine i numerosi animatori e guide che, con grande dedizione e gratuità, hanno seguito e seguono i lavori con preparazione personale e di gruppo, le/i segretarie/i che per lunghi anni hanno raccolto adesioni, dato risposte pazienti e precise, accolto i ritardatari o aiutato chi era in difficoltà. Ho presenti i “creativi”, che in base alla loro esperienza raccoglievano le relazioni per renderle disponibili. Spero di incontrarli alla festa del 30°. Un augurio speciale va ai miei successori: il direttore don Carlo Broccardo (direttore) e don Andrea Albertin (Settore apostolato biblico).
don Marcello Milani
docente Emerito di Sacra Scrittura