Centro di spiritualità scout Giulia Spinello di Carceri. Un annuncio lungo dieci anni
Il Centro spiritualità scout di Carceri invita, in occasione dell’anniversario, a una giornata di studi – il 10 novembre – per osservare e leggere la vita spirituale di giovani e adulti
Dieci anni di esperienze belle fatte di incontri, arrivi e partenze; di preghiera, ricerca interiore, spiritualità; di Parola e annuncio della “buona notizia”. Li festeggia il Centro di spiritualità scout Giulia Spinello di Carceri, luogo dove l’annuncio di Cristo a giovani e ragazzi trova la propria ragion d’essere. Annuncio in cui nulla è dato per scontato ma è frutto di ricerca e scoperta. «Il fondatore del centro è stato don Riccardo Comarella, che qui ha messo anima e corpo, realizzando un metodo per la formazione degli animatori utilizzato ancora oggi – racconta don Lorenzo Voltolin, da tre anni assistente spirituale – Alla base di tutto c’è la preghiera: ogni volta che organizziamo dei ritiri spirituali, prima di tutto preghiamo; il resto è un’immersione di attività nella storia dei ragazzi per annunciare loro la buona notizia». Una quarantina di collaboratori propone ogni anno oltre 25 eventi che registrano fino a quattromila presenze provenienti dal Triveneto. Il centro è di piccole dimensioni, la volontà è accogliere piccoli gruppi, puntando alla qualità delle proposte. Per il decennale lo sguardo è rivolto non solo al mondo dello scautismo, ma alla realtà giovanile in genere, con due iniziative: una giornata di studio/convegno e la proposta di un questionario conoscitivo. «La giornata del 10 novembre è divisa in una prima parte laboratoriale e una seconda di ascolto frontale, accompagnata da quattro relatori. Il filo conduttore segue quattro approcci: interreligioso, “Quale Dio?”; ermeneutico, “Come fare per sentire/incontrare Dio?”; interculturale, “L’essere credente come può essere un valore (aggiunto) per la vita?”; antropologico, “Quali i presupposti umani per accogliere la fede?”». «Il modo che ci è sembrato più bello e utile per vivere questo giorno è quello di rendere attuale l’intuizione iniziale di don Riccardo sulla ricerca di senso e di spiritualità – spiega il presidente del centro, Lorenzo Pinton – Lui, grazie all’esperienza fatta in Agesci, colse la necessità di un modo nuovo di portare il primo annuncio della buona notizia: mise insieme un’idea con un posto dove realizzarla, l’abbazia di Carceri, che ha una lunga storia di vita monastica, di fede, ed è un luogo dove regna la tranquillità. Accanto a questo, realizzò una strutturazione metodologica per formare i capi scout: così sono state formate le prime équipe che, a loro volta, hanno proposto corsi di formazione per altri futuri formatori. L’annuncio è fatto a partire dalla Parola, scoprendo la buona notizia in un singolo brano e mettendo in relazione la vita di Gesù, attraverso la narrazione, con quella concreta di giovani e adulti di oggi». Per informazioni sulla giornata di studio e sul centro si può visitare il sito www.cssc.it