Celebrazione dell’Annunciazione del Signore nella Cappella degli Scrovegni con il Vescovo Claudio
Una tappa davvero unica nel percorso d’incontro con la collaborazione pastorale numero 43, che comprende ben 18 parrocchie della città di Padova.

Nella solennità dell’Annunciazione del Signore il vescovo Claudio Cipolla, accogliendo l’invito del parroco degli Eremitani don Lucio Guizzo, ha presieduto la messa concelebrata all’interno della Cappella degli Scrovegni, tenuta a battesimo proprio il 25 marzo di 720 anni fa. La cerimonia è stata impreziosita dall’ascolto dei brani gregoriani eseguiti dalla Schola Gregoriana Aurea Luce di Ponte di Piave e Salgareda, diretta da Renzo Toffoli.
Anche il presule è stato rapito dallo scrigno d’arte affrescato da Giotto e, prima della funzione, ha immortalato la scena dell’Annunciazione raffigurata sulla lunetta dell’arco trionfale. Qui Dio Padre, seduto in trono fra due schiere di angeli, affida all’arcangelo Gabriele l’incarico di annunciare a Maria, la giovane promessa in sposa a Giuseppe, la nascita di Gesù, così come descritto nel Vangelo di Luca.
“M’interrogavo – ha esordito il presule – sulla separazione tra l’Angelo e Maria, che li colloca ai due angoli della parete. Quell’arco tra loro, che mette in comunicazione la terra e il cielo, sottolinea anche lo sforzo dell’umanità per comprendere il mistero di Dio. Questa Cappella degli Scrovegni – ha continuato monsignor Cipolla – non è soltanto un luogo d’arte, ma ci permette di vivere un’esperienza che ci accompagna dentro il mistero divino”.
“Ma noi – si è chiesto il presule – siamo ancora in dialogo con Dio? Il Padre manda l’Angelo per affidare a Maria il compito d’iniziare una storia nuova. Attraverso la Madonna la volontà di Dio viene comunicata a tutti gli uomini. Mi domando anche se sia possibile conoscere l’arte sublime di Giotto senza conoscere questo mistero teologico”. Per l’umanità così confusa, che sta ancora cercando un senso e un perché, un motivo in più per riflettere sull’Annunciazione e sull’incarnazione di un Dio che si fa uomo.