Casalserugo. La fede è più bella se vissuta insieme
Casalserugo. Bella esperienza di fraternità e condivisione per 19 giovani che, per una settimana, hanno vissuto in canonica con il parroco
Diciannove giovani in canonica: non è un film ma l’esperienza vissuta da alcuni animatori dell’Azione cattolica di Casalserugo che, dal 26 marzo al 1° aprile, hanno condiviso la loro quotidianità con il parroco don Federico Fortin. Per una settimana i partecipanti all’iniziativa di fraternità – riproposta dopo alcuni anni – hanno affiancato ai loro impegni di studio o di lavoro momenti di vita comunitaria. Centrale per tutta la settimana è stata la preghiera, con le lodi al mattino e la compieta alla sera. «Con questa esperienza – afferma Alessia Padovan – è emerso come il “tema” della fede sia molto più semplice e bello se vissuto assieme ad altre persone». Un dialogo personale con se stessi e con Dio che è diventato, giorno dopo giorno, un momento atteso da tutti i giovani. «Le lodi – racconta Alessandro Minozzi – permettevano di cominciare la giornata con un piede diverso, leggendo il messaggio proveniente dal Vangelo che si cercava di mettere in atto durante gli impegni quotidiani. Allo stesso modo la compieta aiutava a trarre le somme della giornata in un momento intimo ma allo stesso tempo comunitario e, dunque, ancora più piacevole». Accanto alla dimensione della fede, il fulcro dell’iniziativa è stato rappresentato dal “fare gruppo”, grazie alle varie iniziative che si sono tenute prevalentemente alla sera. «Abbiamo trattato diversi temi – prosegue Alessia – come quelli della bellezza e della correzione fraterna, oltre ad aver vissuto le confessioni vicariali a Maserà e dedicato una serata ai giochi di società. Essendo tutti animatori, anche se già ci conoscevamo quest’esperienza ci ha unito ancora di più mettendo in gioco anche i nostri caratteri, visto che la chiave di tutto era la collaborazione, anche per fare una lavastoviglie». Da qui, dunque, il consolidamento del gruppo: «Anche se abbiamo sempre interagito bene tra noi – precisa Alessandro – abbiamo colto questa possibilità per conoscerci meglio. È stato bello il confronto su ciò che ognuno vive durante la giornata, nella consapevolezza di non essere da solo ad affrontare una determinata situazione. Essere affiancato da un’altra persona che sta facendo lo stesso percorso o scelta è qualcosa che ti fornisce supporto». Fondamentale è stata la figura di don Federico Fortin: «L’abbiamo visto diversamente – conclude Alessandro – Sapevamo che sarebbe stato sempre presente non solo per darci una mano in casa ma anche spiritualmente, insomma un punto di riferimento a cui affidarci». Bello, inoltre, il modo in cui tutta la comunità di Casalserugo si è fatta vicina ai giovani presenti in canonica.
Riccardo Rocca