A piedi con sant’Antonio in Veneto, dal 5 al 13 novembre un cammino di 153 km ed eventi nell’ambito del progetto «Antonio 20-22»
Svelato il programma delle iniziative di cammino e degli eventi culturali e religiosi del prossimo mese in ricordo degli 800 anni dall’arrivo in Italia di sant’Antonio. Partenza da Sacile, tappe a Sarmede, Vittorio Veneto, Conegliano, Volpago del Montello, Asolo, Castello di Godego, Camposampiero, Padova Arcella, Padova Basilica del Santo
Passo dopo passo… si torna a casa. Per sant’Antonio, portoghese, giunto rocambolescamente in Italia 800 anni fa, la nuova casa è Padova, nella Basilica che ne custodisce le spoglie mortali: qui arriverà sabato 13 novembre la staffetta di camminatori e pellegrini, dopo aver percorso in sei tappe i 153 chilometri veneti del tracciato nord del «Cammino di sant’Antonio». La staffetta è stata istituita in occasione delle celebrazioni antoniane per gli 800 anni della vocazione francescana di sant’Antonio, nell’ambito del progetto «Antonio 20-22».
Un ritorno a casa anche per la reliquia ex ossibus di sant’Antonio che “camminerà” sulle gambe dei pellegrini e verrà consegnata di volta in volta alle comunità cristiane dei paesi di tappa ospitanti, per ripartire il mattino successivo. Come ricorda fra Paolo Floretta, francescano conventuale (OfmConv), coordinatore del progetto «Antonio 20-22», «c’è libertà di accesso a tutti gli eventi del programma, ma aperta è anche la staffetta. Chi ne ha desiderio può affiancarsi lungo la strada percorrendo insieme 1, 10 o 50 chilometri: per questo rendiamo noti luoghi e orari di partenza».
Dopo alcuni eventi «preparatori» a Sacile e Sarmede, località che fanno da cerniera tra Friuli e Veneto, il via del cammino a piedi da Sacile per Vittorio Veneto avverrà lunedì 8, facendo tappa poi a Conegliano (martedì 9), Volpago del Montello (mercoledì 10), Asolo (giovedì 11) e Camposampiero (venerdì 12), con soste ed eventi pure a Castello di Godego e Padova Arcella, prima dell’arrivo sabato 13 alla Basilica del Santo di Padova. A essere attraversati sono i territori di due province (Treviso e Padova) e di tre diocesi (anche Vittorio Veneto). Il tratto Conegliano-Volpago del Montello, attraversando il Piave al Ponte della Priula, rappresenta rispetto al percorso classico una nuova deviazione accessibile alle persone con disabilità.
L’iniziativa ha già registrato una bella partecipazione nelle cinque tappe precedenti, quelle che in ottobre con la medesima formula hanno riguardato il Friuli Venezia Giulia, lungo la pedemontana con partenza da Gemona del Friuli, porta nord del «Cammino di sant’Antonio» in quanto sede della più antica chiesa mai dedicata ad Antonio, e arrivo a Sacile, da dove riprende ora il tratto veneto.
Il programma
Nutrito il programma di eventi culturali e religiosi.
Per entrare meglio nel clima degli anniversari antoniani Sacile propone venerdì 5 alle 20.30 a Palazzo Carli la serata «Antonio non solo di Padova. Storia spiritualità e cammino», con fra Paolo Floretta (OfmConv) e Alberto Friso.
Domenica 7 poi la reliquia antoniana verrà portata a Sarmede (Messa delle ore 10) e in Duomo a Sacile (Messa ore 18.30).
Lunedì 8 a Vittorio Veneto appuntamento alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco dei frati minori con l’Adorazione Eucaristica, i Vespri e una testimonianza antoniana.
Sempre alle 18.00 martedì 9 dai cappuccini a Conegliano verrà celebrata la Messa.
Volpago del Montello mercoledì 10 offre un programma più composito, riservando al pomeriggio i momenti celebrativi religiosi (preghiera antoniana ore 18, cui segue la Messa delle 18.30) e alla serata (ore 20.30) la proiezione del docufilm D. 1221 il primo cammino di Antonio, in Salone Foresti.
I pellegrini in arrivo ad Asolo giovedì 11 (ore 16.30 ca.) alla Chiesa di sant’Anna dei frati cappuccini potranno godere dell’accoglienza curata dal Comune locale, dal Festival del Viaggiatore e dalla Commissione intercomunale sui Sentieri degli Ezzelini, prima dei Vespri con testimonianza antoniana delle ore 18.30.
Venerdì 12 giornata molto ricca, con sosta (ore 11.00 ca.) a Castello di Godego al Sacello di San Pietro, lungo il Sentiero degli Ezzelini, per proseguire poi per Camposampiero dove le clarisse e i frati conventuali dei Santuari Antoniani hanno predisposto un momento processionale di preghiera (ore 17.00), mentre il Comune insieme alla Pro Loco propongono (ore 18.30) in teatro Ferrari la proiezione del docufilm D. 1221 il primo cammino di Antonio, presente il regista Michele Carpinetti, introdotto da fra Paolo Floretta.
Chiude il programma sabato 13 con il tradizionale «ultimo cammino» di sant’Antonio da Camposampiero a Padova; il cammino sarà animato da fra Nicola Zuin, responsabile della Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani. La sosta alla Chiesa di Sant’Antonino all’Arcella (ore 13.30) introdurrà i camminatori all’arrivo in Basilica (ore 15 ca.), dove i presenti potranno usufruire della visita guidata del tempio antoniano a cura di fra Nicola Galiazzo, prima della Messa conclusiva delle ore 16.00.
I commenti
Riflette fra Paolo Floretta: «Si cammina per allontanarsi o avvicinarsi? Verso l’arrivo o verso un nuovo start? La foce o la sorgente? Nel nostro caso entrambe le risposte sono corrette. Sant’Antonio in questa fine 2021 simbolicamente “arriva” a Padova nell’ottocentenario della sua chiamata francescana e dell’approdo in Italia, ma non certo per fermarsi. Anche Padova è tappa di una ripartenza, perché la sua Basilica è irradiazione di bene in ogni angolo del mondo».
Fa eco sulle pagine del «Messaggero di sant’Antonio» di novembre fra Danilo Salezze: «Anche per noi frati tutte le strade portano, in un modo o nell’altro, a Padova, approdo di sant’Antonio in quella stagione del suo ministero ormai vicina all’incontro con il Signore. Lo sguardo di sant’Antonio è ancora oggi dritto e fisso su Padova: non più la città contenuta nel perimetro murario duecentesco, ma quella che ormai gli è cresciuta intorno in una sequenza di trasformazioni e di sviluppi urbanistici, sociali e culturali inaspettati e non facili da integrare».
Il Progetto «Antonio 20-22»
Il programma veneto si colloca nel contesto del Progetto «Antonio 20-22», di valorizzazione degli ottocentenari antoniani del triennio: 1220 la vocazione francescana di Antonio, 1221 il suo naufragio in Italia e il primo incontro con san Francesco, 1222 il suo svelarsi al mondo come grande predicatore e santo. «Antonio 20-22» è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: la Basilica del Santo, il «Messaggero di sant’Antonio», l’Associazione Cammino di sant’Antonio, il Centro Francescano Giovani – Nord Italia, la Peregrinatio Antoniana.
«Antonio 20-22» è direttamente patrocinato dall’intera famiglia francescana che vive e prega nel nostro Paese, ovvero i frati (conventuali, minori, cappuccini e il Terzo ordine regolare, con l'Unione Conferenze dei Ministri Provinciali della Famiglia francescana d'Italia); le clarisse (Federazioni delle Clarisse in Italia); le suore francescane di vita attiva (MoReFra, il Movimento delle Religiose Francescane); i laici francescani (OFS d'Italia, Ordine francescano secolare).
Tutte queste realtà, e altre del territorio, hanno contribuito validamente all’organizzazione delle celebrazioni venete di novembre. Vanno ringraziate le parrocchie, le amministrazioni comunali, le pro loco, le associazioni, le fraternità francescane, le singole persone coinvolte, senza le quali il programma sopra indicato non sarebbe stato immaginabile.
Fonte: Messaggero di Sant'Antonio