Scozia: vescovi contro legislazione sul genere, “toglierà a persone vulnerabili cure mediche indispensabili, sostegno e protezione”

Anche la Conferenza episcopale cattolica scozzese invita i parlamentari di Edimburgo a votare contro la nuova legislazione sul genere, “Gender Recognition Reform Bill”, che consente anche ai sedicenni di cambiare sesso con una semplice dichiarazione senza una diagnosi di disforia di genere o una consultazione medica.

Scozia: vescovi contro legislazione sul genere, “toglierà a persone vulnerabili cure mediche indispensabili, sostegno e protezione”

La nuova legislazione, che dovrebbe essere approvata dal Parlamento di Edimburgo questa settimana, ha provocato le dimissioni di alcuni ministri del partito nazionalista scozzese che pure la promuove e suscitato le critiche di personalità come l’autrice della saga di Harry Potter. J.K. Rowling. “La Chiesa è attenta all’esperienza di coloro che desiderano avere un corpo e un’identità diverse dal loro sesso biologico e queste persone vanno accolte con attenzione e compassione per le sfide che comporta una diagnosi di disforia di genere”, scrivono i vescovi, ma “questa legislazione toglierà a persone vulnerabili, compresi i minori, cure mediche indispensabili, sostegno e protezione”. “I minori devono essere protetti dal fare dichiarazioni legali permanenti sul loro genere che possano portare a interventi irreversibili, tra cui anche operazioni chirurgiche”, prosegue il documento: “Abbassare l’età minima per la dichiarazione con la quale si decide di cambiare sesso da 18 a 16 anni e introdurre un sistema di autoidentificazione incoraggerà un numero maggiore di minori e giovani su questa strada”.

Nello stesso messaggio i vescovi ricordano che anche enti laici come la Commissione scozzese sulla bioetica umana (Scottish Council on Human Bioethics) e le associazioni femministe hanno espresso preoccupazione per la nuova legislazione che mette a rischio la sicurezza delle donne, dando a uomini che si dichiarano donne la possibilità di accedere a spazi soltanto femminili. “È importante che il Parlamento scozzese difenda la libertà di sostenere l’opinione ragionevole che il sesso e il genere sono dati e immutabili e non una realtà fluida separata dal sesso biologico”, concludono i vescovi: “Questo punto di vista, secondo il quale il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna, deve poter essere espresso soprattutto da coloro che lavorano nel settore dell’istruzione, della sanità, delle prigioni e anche da chi celebra matrimoni”.

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Fonte: Sir