Papa Benedetto XVI tra i teologi triveneti: l'evento a Roana, in Altopiano, nell'aprile 1975

Aprile 1975 Su invito di mons. Sartori, Joseph Ratzinger, allora docente a Ratisbona, sale in Altopiano, a Roana, per il primo dei due convegni organizzati con l’Istituto di cultura cimbra. Oltre sessanta studiosi sull’Altopiano dei Sette Comuni hanno discusso con il futuro papa dello Spirito Santo e della Salvezza cristiana a confronto con la storia e la modernità

Papa Benedetto XVI tra i teologi triveneti: l'evento a Roana, in Altopiano, nell'aprile 1975

Roana. Aprile 1975. Sessanta teologi provenienti da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si riuniscono per la 22a volta a convegno. A tema “Lo Spirito Santo e la storia”. L’ospite illustre è il decano della nuovissima Università di Regensburg, il prof. Joseph Ratzinger, giunto dalla Baviera con due assistenti. Come il futuro cardinale e papa fosse giunto nel piccolo comune dell’Altopiano si spiega in due ragioni. La prima è la relazione con l’insigne teologo padovano, originario proprio di Roana, mons. Luigi Sartori, che come Ratzinger era stato al Concilio Vaticano II da perito, e proprio nelle ultime sessioni della grande assise di tutti i vescovi del mondo, era nata una relazione di dialogo e stima. In secondo luogo, il comune retroterra culturale e linguistico tra quella Baviera – a cui il teologo e poi anche vescovo di Monaco rimarrà per sempre legato – e l’Altopiano dei Sette Comuni, terra cimbra per eccellenza da secoli, tant’è che, come scrive mons. Ermanno Roberto Tura nel numero 2/1975 di Studia Patavina, «per secoli i parroci dell’altopiano provenivano dalla diocesi di Frisinga, a motivo anche della lingua “cimbra” del luogo». Neppure le slavine che a 48 anni fa si registrarono sui passi alpini riuscirono a bloccare «questo tentativo veneto-bavarese di fraternità teologica», scriveva sempre Tura che di quel convegno fu protagonista. Oltre alle sessioni di studio, il teologo ricorda due celebrazioni eucaristiche e una serata conviviale «ricca di cori montanari e di ricordi filmici dell’altopiano», il tutto organizzato «stupendamente» dall’Istituto di cultura cimbra (che nel 2023 compie 50 anni) «che ha dato prova di una sensibilità insospettata per la cultura anche teologica». Dal punto di vista scientifico, il convegno si è sviluppato su due direttrici: la prima, più interna alla teologia, ha riguardato il problema del rapporto tra il “già” del tempo presente e il “non ancora” dell’oltre la storia; la seconda, si è concentrata sul confronto con la cultura moderna e «ha portato avanti – annotava ancora mons. Tura sulla rivista di scienze religiose – una difesa anche polemica e apologetica nei confronti dell’accusa di irrealismo rivolta al pensiero cristiano». Le conclusioni per punti di mons. Sartori hanno posto anzitutto il problema del linguaggio: parlare dell’aldilà richiede un senso di sobrietà critica e un linguaggio descrittivo simbolico come quello usato da Gesù. Sartori notava anche il superamento dei dualismo tradizionali come naturale soprannaturale, profano-sacro, aldiquà-aldilà: la salvezza storica e quella escatologica sono due aspetti della stessa realtà. Il convegno ha anche sottolineato la continuità tra storia e aldilà nella prospettiva della Gaudium et Spes «con la certezza che nulla va perduto della storia ma tutto viene assunto nell’eternità». Ma il discorso che più ha raccolto l’attenzione riguardava il tentativo di portare aldiquà l’aldilà non solo sul piano etico e psicologico. «Oggettivamente la vita eterna già inizia qui ora e si sviluppa nella storia come fermento reale: si tratta di un discorso interessantissimo da svilupparsi sui Sacramenti, la Chiesa, la presenza dello Spirito, della Parola e della Grazia nella storia umana. Mons. Gargitter, vescovo di Bolzano-Bressanone, aveva concluso sottolineando come il pericolo maggiore allora (come oggi) per la Chiesa non fossero gli eccessi di alcuni teologi quanto piuttosto «la silenziosa emigrazione di persone di cultura e di altre, perché non trovano nella Chiesa la libertà, lo spazio di vivere e di pensare».

Per due anni consecutivi a Roana

Il 22° Convegno dei teologi del Triveneto si è tenuto a Roana il 2-3 aprile 1975. Il prof. Ratzinger partecipò anche al successivo, il 20-21 aprile 1976, nella stessa sede, ma con tema “La salvezza cristiana tra storia e aldilà”. Di entrambi l’editrice Ave ha pubblicato gli atti, curati proprio da mons.Sartori e dal futuro papa Benedetto XVI.

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